La passeggiata a mare, preda del degrado e dei disservizi

di Andrea Cucinotta

I messinesi ne hanno conosciuto gli innumerevoli volti: finestra sul mare con vista mozzafiato sulla Madonnina; viale per l’accesso alla cittadella fieristica (ai tempi che fu); luogo di passeggiate ristoratrici (ai freschi aliti della brezza marina). Questi etanti altri, i volti della villetta antistante il quartiere fieristico. Da incantevole passeggiata, impreziosita dalla fontana della vita, alle piccole, ma innumerevoli aiuole che si specchiano nelle acque dello Stretto, con edifici importanti anche sul lato a monte che danno alla zona il connotato di area di pregio, a “isola del degrado”il passo è breve. Da luogo dove poter ammirare un panorama impareggiabile, con memorie e monumenti di un antico decoro, a villetta dove le aiuole sono spesso cadenti e la sporcizia regna sovrana, complice anche l’inciviltà delle persone. Per i turisti (quei pochi “fai da te” che non sono strappati alla città) questa parte di Messina rappresenta una delle tappe più ovvie della loro visita in riva allo stretto. La camminata che dalle scalette delle mega navi porta fino alla batteria Masotto, situata all’inizio della villetta, è la più naturale delle passeggiate da farsi. Ma ciò che i visitatori e i cittadini messinesi vedono è il degrado che sempre più spesso compare quando si guarda in terra distogliendo lo sguardo dal mare. E’ impossibile non notare, a esempio, le crepe nei muretti delle aiuole e nei sedili che cingono le palme egli alberi; oppure le borse di plastica con i resti di fugaci pranzi al sacco o le lattine e le bottiglie di allegre e “brave” bevute, forse rinfrescanti. Per non parlare degli innumerevoli e pericolosi residui, di ogni tipo, che intralciano la normale andatura, figuriamoci quella dei bimbi in bicicletta o con i pattini o semplicemente che si rincorrono gioiosi. E’ impossibile non notare tutto ciò, semplicemente facendo una passeggiata e immortalendo questo degrato un uno dei tanti telefonini che ci accompagnano. Le statue, le fontane e i sedili, presenti in questo “spazio pubblico”sono deturpate con vernici dai mille colori e, comunque, dal cattivo gusto. Fortunatamente la “Madonnina” che vigila e protegge la nostra città è alcune centinai di metri oltre la ringhiera e la sua maestosa e incontaminatà bellezza resta immune da tanto disastroso degrado. L’abbandono la fa da padrone oppure c’è speranza che qualcosa cambi? La pulizia della città non è solo garantita dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma anche dal decoro delle strade, delle villette e dagli spazi urbani pubblici che sono di tutti i cittadini, soprattutto di quei bambini per i quali, ultimamente ne abbiamo molto sentito parlare, si pensa di realizzare una città a loro misura: iniziamo dalla pulizia dei luoghi (pochi) ove possono ritrovarsi per giocare spensierati. E’ un lungo, suggestivo, spazio pubblico destinato a essere area pedonale (quando non scorazzano impavidi e screanzati scooteristi) che se non è preda continua degli ambulanti abusivi lo resta di continuo per colpa dei loro rifiuti, abbandonati senza alcun indugio. Speranzosi affidiamo questo appello e le foto che lo documentano ai nostri amministratori.