DOPO LA CADUTA DEL MURO IN PERICOLO LA LIBERTà RELIGIOSA

Anche quest’anno l’assessorato alla Cultura della Provinciadi Milano guidato da Novo Umberto Maerna ha ricordato la caduta del Muro di Berlino, organizzando in collaborazione con Alleanza Cattolica e Laogai Research Foundation Italia Onlus un convegno, “23 anni dopo la caduta del Muro. Libertà religiosa e persecuzione dei cristiani, presso lo Spazio Oberdan in Milano. L’anno scorso per l’occasione è stato invitato il dissidente cinese Harry Wu, quest’anno hanno partecipato, Rodolfo Casadei, giornalista,inviato speciale all’estero della rivista Tempi, Toni Brandi, presidente Laogai Research Foundation Italia onluse Massimo Introvigne, vice reggente nazionale di Alleanza Cattolica, nonché coordinatore dell’Osservatorio della Libertà Religiosa promosso dal Ministero degli Esteri,per parlare delle persecuzioni dei cristiani nel mondo e quindi della negazione della libertà religiosa. Maerna, introducendo i lavori ha detto che “la caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, è il simbolo del crollo dell’impero social-comunista che ha portato all’acquisizione della libertà di tanti popoli dell’Est Europa. Per il mondo Occidentale però le sfide politiche e culturali non sono ancora finite e i valori che hanno contribuito a raggiungere quel risultato devono ora rimettersi in campo per abbattere i nuovi muri che impediscono ad altri popoli di vivere nel rispetto delle loro identità. La difesa della libertà religiosa significa anche difesa dell’identità culturale, ed è alla base di ogni altro diritto”.Inoltre, l’assessore, ha evidenziato che nonostante la Provincia sia un’istituzione che deve rappresentare tutti, questo non deve escluderedal ricordare un evento come quello della caduta del Muro o dalprendere posizione su un problema così grave come la persecuzione di cristiani nel mondo. Bisogna dare atto a Maerna,che è anche vice presidente della Provincia, per il coraggio e la sensibilità nell’organizzare eventi di tale importanza, per certi versi mi ricorda il giovane assessore alla cultura alla Regione Lombardia Marzio Tremaglia, scomparso prematuramente nel 2000.
I relatori sono stati presentati da Marco Invernizzi responsabile regionale di Alleanza Cattolica. Ha preso la parola per primo Toni Brandi, presentando il libro La persecuzione dei cattolici in Cina, della LaogaiResearch Foundation Italia Onlus, edito da Sugarco, 2012. Aiutandosi con le immagini, Brandi, oltre ad enumerare le continue violenze del regime cinese nei confronti di tutte le fedi religiose, in particolare di quella cattolica,ha voluto sottolineare che la situazione in Cina è in continua evoluzione, nel senso che i cinesi si stanno ribellando con continue manifestazioni contro il partito comunista e probabilmente tra dieci anni il regime sarà spazzato via. Il libro di LRF “vuole essere un omaggio alla Chiesa Cattolica in Cina. Dopo un rapido excursus sulla sua storia, prima e dopo Mao Zedong, si sofferma sulla complessa realtà odierna, alla luce del Magistero degli ultimi Pontefici. Da un lato dimostra la cura e la preoccupazione materna che la Santa Sede ha per i suoi figli cinesi, ma soprattutto vuole rendere omaggio alla schiera senza numero delle “anime di coloro che sono stati immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli hanno resa” (Ap.6,9). In particolare vuole essere un tributo ai martiri cristiani nella Cina di oggi, dove i diritti fondamentali dell’uomo sono negati, dove i cattolici, insieme alle altre persone sgradite al regime, scompaiono nei laogai per lunghi anni e senza un giusto processo. Vescovi, sacerdoti e laici sono ancora oggi perseguitati, imprigionati e oppressi, mentre l’Occidente distratto o connivente continua a mercanteggiare con il dragone cinese, attento solo al massimo profitto”.
Subito dopo ha parlato Rodolfo Casadei, che ha presentato il suo recente volume, Tribolati ma non schiacciati. Storie di persecuzione, fede e speranza, edito da Lindau, 2012.Questo libro è la continuazione de Il sangue dell’agnello, scritto alcuni anni fa, tra l’altro da me recensito. Il giornalista di Tempi, ha raccontato con commovente partecipazione, anche lui attraverso immagini, alcune storie di uomini e donne, famiglie cristiane, da lui intervistate, che hanno subito persecuzioni, in particolare in Iraq, in Turchia, in Nigeria.
Infine è intervenuto Massimo Introvigne, che ha cercato di individuare il perché il tema dellepersecuzione dei cristiani nel mondo non riesce ad occupare le prime pagine dei giornali. Il sociologo torinese ha notato che finché parli di vittime oggetto di torture, stupri, assassini, allora la gente partecipa fino a commuoversi, ma quando cerchi di spiegare che oltre alle vittime ci sono anche gli aggressori, gli assassini, e quindi cominci a fare i nomi, allora sembra di rivedere la scena accaduta a S. Paolo all’agorà di Atene, quando cercava di convincere gli ateniesi della resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, allora gli dissero che l’avrebbero ascoltato un’altra volta. Secondo Introvigne i cristiani sono perseguitati dall’Islam fondamentalista che è ben presente in diversi continenti, dai regimi comunisti, che esistono ancora nonostante la caduta del Muro di Berlino, dal fondamentalismo buddista e induista, e infine dagli atti legislativi di certi governi occidentali. A questo proposito,Introvigne ci ha anticipato la presentazione della denuncia presentata dall’Osservatorio dell’Intolleranza e Discriminazione contro i Cristiani (OIDAC) alla Conferenza internazionale dell’OCSE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in corso a Vienna sul tema della libertà di riunione e di associazione. Introvigne, è convinto che la libertà di espressione dei cristiani è in pericolo in tutta l’Europa. Negli ultimi sei anni più di ottocento casi in Europa nei quali la libertà dei cristiani di esprimere pubblicamente la loro fede è stata violata.
“Molti di questi casi – spiega il sociologo torinese -, sono relativi a divieti e restrizioni imposti ai cristiani che intendono manifestare pubblicamente la loro contrarietà al matrimonio omosessuale o all’aborto. In particolare, è molto preoccupante che diversi Paesi creino o stiano pensando di creare il cosiddetto “banningmile”, un miglio quadrato intorno alle cliniche o ospedali dove si praticano aborti, o alle sale dove si celebrano matrimoni omosessuali, nel quale è vietata qualunque manifestazione, protesta o distribuzione di volantini critici”. “Naturalmente – precisa Introvigne – quando le autorità vietano manifestazioni anti-abortiste o contrarie al matrimonio omosessuale violente ovvero che utilizzano insulti, minacce o toni offensivi contro le persone fanno semplicemente il loro mestiere, e queste restrizioni sono giustificate. Tuttavia sempre più spesso sono vietate anche manifestazioni del tutto pacifiche e pacate. E in questo secondo caso si tratta di violazioni della libertà dei cristiani di esprimersi su materie che per loro sono cruciali e non negoziabili”.“E c’è anche il rischio di adottare due pesi e due misure – conclude il sociologo -. Perché mai dovrebbe esserci un “banningmile” intorno alle cliniche dove si praticano aborti e non nelle aree intorno alle chiese cristiane, teatro spesso di proteste sguaiate e offensive?”.

Domenico Bonvegna
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