RADIO ZANCA: CACCIA AI DEBITI DELL’ONOREVOLE PEPPINO

Messinesi, basta con questi attacchi a Peppino Buzzanca: finalmente un sindaco serio che permette di non sapere tutto sui conti di Palazzo Zanca. Messinesi, non fidatevi di coloro che ci mettono moltissimo tempo a fare le cose come vanno fatte: meglio un sindaco populista che tiene la fiamma accesa nei cuori e una filza di esperti consulenti pronti a qualunque vulcanica iniziativa pur di aiutare gli amici. Che poi in una città come questa sono quelli giusti che ti mettono a riparo dai rigori della Legge. Messinesi, basta con questa tiritera sugli amici degli amici: forse le persone che più si sentono a disagio, se non altro per ragioni di pudore, sono proprio loro. E nel mentre si spacca il capello in quattro, cinque, sette ecco arrivare l’ennesima tegola sul capo del sindaco: Messinambiente. Come se il profondo rosso dell’Azienda trasporti municipalizzata (ATM) non bastasse a far saltare il banco ecco la nota pungente, quasi poco rispettosa verso le acrobazie dialettiche del santo onorevole – sindaco, di tre consiglieri comunali: Ivano Cantello, Giuseppe Melazzo e Nello Pergolizzi. I tre moschettieri informano la comunità dello Stretto che… – udite udite – le condizioni di allarmante criticità nelle quali versa la società Messinambiente, dal punto di vista finanziario, hanno raggiunto un livello di guardia tale da destare seria preoccupazione in ordine sia alla salute dei cittadini che degli stessi operatori della Società, che comporterebbero da parte di un Sindaco con un minimo di senso responsabilità e interesse per la propria Città, immediati e non più rinviabili interventi. Ma, l’amministrazione responsabile della cosa pubblica è una realtà che la città di Messina sconosce da troppo tempo; la città vive un pericoloso vuoto di governo, un vuoto che la vicenda Messinambiente evidenzia e riassume in tutta la sua pericolosità sociale e sanitaria. Ai dipendenti di Messinambiente questo Sindaco e il suo fidato liquidatore dell’A.T.O., Antonio Ruggeri, per, a dir poco, assoluta superficialità, oltre a non garantire adeguate prospettive occupazionali, non riescono neanche a garantire la regolare corresponsione delle retribuzioni…. E per tutti i diavoli, adesso basta con questo allarmismo. Chi sono Cantello, Melazzo e Pergolizzi, nel giorno di festa della domenica di Carnevale, per poter rovinare la giornata a sindaco e consulenti… Sono forse dei politici esperti come quelli che bazzicano il Parlamento? Certo che no. Loro non frequentano neppure le segreterie di Schifani, Alfano, Bersani o Marini. E dunque, chi dà loro il diritto di parlare di etica e morale mentre la nave Messina affronta le onde con spirito baldanzoso? Magari sarà pur vero, come sostengono, che la situazione finanziaria disastrosa del Comune, di cui solo ora si accorge il Sindaco Giuseppe Buzzanca, si aggrava ora dopo ora e scivola pericolosamente oltre un punto di non ritorno, probabilmente già raggiunto, che avrà quale conseguenza estrema il dissesto dell’Ente. Ma c’è sempre tempo per strapparsi le vesti o… perdere la poltrona come in un paese normale dovrebbe accadere. Ma Messina è una città normale? Forse sì. Come tutti sanno i disoccupati, i precari, i giovani senza padrini politici sono comunque e sempre i diavoli della società. Per il resto, a dispetto delle psicologhe di pronto intervento e dei probabili tutori dell’integrità amministrativa in una città che rinnega le regole, perché inutili e comunque da applicare a secondo i casi, diciamo subito che Peppino Buzzanca è proprio per questo il più bel sindaco in circolazione: non è perfetto, non è virtuoso, non è rigido nei giudizi espressi, prova ne è che l’avvocato Marcello Scurria da nemico dichiarato è divenuto consigliere fidato. Basta con la meritocrazia, con il rispetto dell’intelligenza altrui! Una politica è seria, buona, condivisibile, quando non si riesce a rispondere a tutte le domande, quando i calcoli matematici del Bilancio gettano nel panico le famiglie più disagiate, quando un Pippo Isgrò o una Elvira Amata sono più preparati e intelligenti di Noi. Sarà per questo che i geni che il sindaco Buzzanca ci propone appaiono sempre così perfetti, bravi e pieni di iniziative che all’apparenza possono sembrare bizzarre, ma sotto sotto nascondono un non so che di seducente nella società civile. In mancanza di grande strategie politiche, imprenditoriali e sociali il sindaco fa quel che può: chiede l’elemosina al Governo Monti. La cosa non ci sorprende affatto. Purché non ci dicano, quelli più bravi di Noi (i fortunati frequentatori delle stanze di Schifani, Alfano, Bersani), che il meglio del meglio che Messina possa offrire è presente al Comune, è nominata in Giunta, discute di Bilanci e partecipate con l’autorevolezza di un docente di Economia. Sì, Buzzanca e il suo esercito di scienziati sono il più bel prodotto in commercio, più seducenti della farfalla inguinale di Belen. Certo, in alcuni momenti della nostra e loro esistenza, appaiono gli inquieti fantasmi dei debiti delle partecipate, i richiami della Corte dei Conti e i blitz delle forze dell’Ordine a sequestrare atti e documenti. E sono questi i dettagli non trascurabili che dovrebbero aiutarci a capire che forse Messina non è il Paradiso e il sindaco – onorevole, un santo protettore. E che la salute e la tutela dei lavoratori di Messinambiente, val più di un abbonamento a Sky per l’ufficio di gabinetto.