Sanremo: il Festival in rosa fa il pieno di ascolti ma chiude un ciclo

La finale del Festival all’insegna del rosa – tre donne sul podio – e del ritorno di Celentano fa il pieno di ascolti. Sabato sera la prima parte dello show ha tenuto davanti al piccolo schermo 14 milioni 456 mila telespettatori, 2 milioni in più dell’anno scorso, con uno share del 50,93%, mentre la seconda parte è stata seguita da 12 milioni 31mila spettatori con uno share del 68,73%. Numeri che non si vedevano dalle edizioni dei record targate Fazio, nel 1999 e nel 2000. La gara canora, come pronosticato, è stata vinta da Emma. L’ex primadonna di Amici, molto commossa, ha espugnato il Festival grazie al televoto finale, che l’ha portata sul gradino più alto. Piazza d’onore per Arisa, terza Noemi, spinta dal voto dei giornalisti accreditati: en-plain per i talent, visto che entrambe, una come giudice l’altra come concorrente, provengono da X Factor.
Ma il picco di ascolti ha coinciso con l’intervento di Celentano, tornato all’Ariston dopo le polemiche. Il Molleggiato ha ripreso il filo dell’attacco ai giornali cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana, ma come per spiegarsi, un po’ quasi giustificandosi: ‘Ho detto che andrebbero chiusi, ma non come forma di censura’. In quel momento e’ scattata la contestazione, qualche fischio, un paio di ‘basta’ e di ‘predicatore’ partiti dalla galleria. ‘Una contestazione sicuramente organizzata, ha spiegato poi Morandi, ‘abbiamo mandato subito qualcuno a vedere, ed erano tre o quattro persone, ai quattro angoli della galleria, che urlavano frasi solo nelle pause di Celentano’. Il quale comunque tranquillamente riprendeva a parlare, portando a termine quello che Mazza, direttore di Rai Uno, ha definito ‘un sermoncino da riunione parrocchiale’, sostanzialmente inoffensivo, ‘del quale non restera’ traccia’. Rischia invece di lasciare traccia la sfuriata di Claudia Mori, che ha accusato apertamente la Rai, nelle persona del consigliere Antonio Verro, di aver organizzato ‘quella buffonata’ della contestazione. E peseranno forse nelle prossime settimane i malumori emersi tra lo stesso Mazza, i vertici Rai e l’ex direttore artistico Gianmarco Mazzi. Sicuramente la presenza del ‘commissario’ Antonio Marano, e ancor piu’ il fermo appello a ‘correttezza e buon senso’ lanciato dalla dg Lei, oltre alla concreta eventualita’ che la Rai sciogliesse il contratto per violazione del codice etico, hanno avuto il loro effetto. Celentano stesso ha preferito puntare di piu’ sulla musica, eseguendo in duetto con un commosso Morandi Ti penso e cambia il mondo, e prima, da solo, La Cumbia di chi cambia, e cosi’ la mezz’ora scarsa sul palco si e’ conclusa senza altri intoppi.
Quello che appare certo e’ che il Festival del prossimo anno sara’ qualcosa di molto diverso. Dopo l’addio con polemica di Mazzi, ieri anche Morandi ha assicurato che non fara’ la prossima edizione, se non, magari, come concorrente, pronosticando l’avvento di una squadra fatta di risorse interne alla Rai. ‘Questo Festival chiude un ciclo – ha confermato anche Mazza – il prossimo non avra’ ne’ superospiti ne’ superstipendi, speriamo che non perda anche i superascolti’. Infine una tirata d’orecchi a chi ha twittato il nome della vincitrice prima che fosse ufficialmente comunicato. Tra loro anche due volti Rai: Paolo Belli e Lorella Cuccarini.