RISCHIO DISSESTO FINANZIARIO, DUBBI SULLA LEGITTIMITà DELLA LIQUIDAZIONE DI MESSINAMBIENTE

Le condizioni di allarmante criticità nelle quali versa la società Messinambiente, dal punto di vista finanziario, hanno raggiunto un livello di guardia tale da destare seria preoccupazione in ordine sia alla salute dei cittadini che degli stessi operatori della Società, che comporterebbero da parte di un Sindaco con un minimo di senso responsabilità e interesse per la propria Città, immediati e non più rinviabili interventi. Ma, l’amministrazione responsabile della cosa pubblica è una realtà che la città di Messina sconosce da troppo tempo; la città vive un pericoloso vuoto di governo, un vuoto che la vicenda Messinambiente evidenzia e riassume in tutta la sua pericolosità sociale e sanitaria.
Ai dipendenti di Messinambiente questo Sindaco e il suo fidato liquidatore dell’A.T.O., Ruggeri, per, a dir poco, assoluta superficialità, oltre a non garantire adeguate prospettive occupazionali, non riescono neanche a garantire la regolare corresponsione delle retribuzioni. Da ultimo, l’Assemblea dei soci (di fatto il Comune di Messina, rappresentato nell’occasione direttamente dal Sindaco Dott. Giuseppe Buzzanca) ha inteso porre in liquidazione, con atto che potrebbe assumere profili di illegittimità, senza previo confronto e relativa deliberazione da parte del competente Consiglio Comunale, la Società Messinambiente, non perdendo ancora una volta l’occasione per creare ulteriore confusione, dimostrando ancora una volta inadeguata capacità amministrativa.
E’ di tutta evidenza che in assenza di una previa delibera in tal senso da parte del Consiglio Comunale, chi ha deliberato la messa in liquidazione sembrerebbe aver travalicato quanto consentito dall’art. 27 dello Statuto di Messinambiente che prevede esclusivamente che l’Assemblea dei Soci possa determinare solo “le modalità di liquidazione”. Appare inoltre strano, anche alla luce delle recenti novità normative, che le motivazioni addotte per la messa in liquidazione della società siano da ricercare, si cita testualmente “nelle perdite prodotte negli esercizi precedenti, e tenuto altresì conto del possibile esito negativo del giudizio incorso tra questa società e l’ATO ME 3” tale dichiarazione è palesemente in contrasto con quanto successivamente lo stesso socio afferma “che i debiti potranno essere sicuramente onorati con le disponibilità che la società acquisirà dall’incasso dei precedenti crediti per servizi prestati”. E’ ormai ampiamente risaputo che le perdite subite dalla Messinambiente sono da imputare alla diversa quantificazione del costo dei servizi da parte della società ATO ME 3, per cui delle due l’una, o le perdite sono reali e quindi Messinambiente non ha crediti da incassare a sufficienza per far fronte ai propri debiti, o se ha consistenti crediti da incassare nei confronti dell’ATO i bilanci di quest’ultima non sono attendibili e verrebbero caducate le motivazioni stesse delle messa in liquidazione. Risulta altresì grave l’evenienza che il socio di maggioranza(Comune di Messina) ha deliberato di conferire al liquidatore il seguente potere “la cessione dell’azienda sociale o di rami di essa, ovvero di singoli beni o diritti o blocchi di essi”. Il tutto senza alcun controllo preventivo da parte dell’Amministrazione Comunale. La situazione finanziaria disastrosa del Comune, di cui solo ora si accorge il Sindaco Giuseppe Buzzanca, si aggrava ora dopo ora e scivola pericolosamente oltre un punto di non ritorno, probabilmente già raggiunto, che avrà quale conseguenza estrema il dissesto dell’Ente. Da giorni, in moltissime zone della città, si registra il crescente accumularsi di una consistente quantità di rifiuti che una volta riempiti i cassonetti invadono il perimetro circostante; interpellato su quella che si presenta come l’ennesima emergenza, il commissario straordinario di Messinambiente Armando Di Maria rende note le condizioni fatiscenti in cui versano i mezzi di servizio di cui la società dispone, la stragrande maggioranza dei quali rimane ferma nelle autorimesse in attesa di importanti interventi di manutenzione, il tutto a causa del mancato trasferimento di fondi dal Comune di Messina e dalla società ATO ME 3. Tali fatti, oltre a ledere i sacrosanti diritti dei lavoratori e la dignità della cittadinanza, potrebbero determinare i presupposti a brevissimo, di un emergenza igienico-sanitaria dai risvolti incontrollabili. E’ compito ineludibile di questa amministrazione intervenire tempestivamente al fine di evitare nuove condizioni di emergenza, che l’assenza di raccolta dei rifiuti determinerebbe, ma è altresì compito dell’Amministrazione Comunale di trasferire il prima possibile i fondi necessari e dovuti per permettere ai mezzi di raccolta, una volta effettuata la necessaria manutenzione, di tornare a operare in città. Invitiamo e sollecitiamo il sindaco Giuseppe Buzzanca, nella sua qualità di Assessore con delega alle società partecipate, a intervenire immediatamente trasferendo risorse e fondi necessari alla società, al fine di evitare lo scoppio in città di un gravissima emergenza sanitaria.

I Consiglieri Comunali:

Nello Pergolizzi – Giuseppe Melazzo – Ivano Cantello