Generazione X: Frangar, non flectar, questa è Giorgia

Chi è Giorgia? Giorgia in venti righe è difficile farla entrare, però possiamo provarci. Giorgia Iucci, 22 anni, nata l’11 settembre 1997: il giorno del crollo delle Torri gemelle e 15 giorni dopo la mia nascita ci fu il grande terremoto del 1997 che mise per l’ennesima volta in ginocchio il suo paese. Giorgia è nata a Norcia, il cuore verde d’Italia, colpito nuovamente dal terremoto il 30 ottobre 2016.

Giorgia è il volto di una generazione che non vuole arrendersi al pessimismo. Finalmente, qualcuno li ha incontrati. Disponibile ad ascoltarli e a coglierne le ragioni. Cosa sempre più rara di questi tempi. Sì, perché ormai tutto è deciso dall’alto. Nessuna consultazione con chi ha esperienza e competenza. Per soluzioni condivise e praticabili. O con chi, semplicemente, è parte in causa. Perché è in gioco la propria vita. Oggi conta di più affermare i princìpi, magari con la forza, piuttosto che trovare vere soluzioni ai problemi. Qualunque sia il tema. È la politica degli annunci e dei rimandi.

Non più necessità vitale e inderogabile per le famiglie, soprattutto con figli. Ma merce di scambio per riagganciare forze politiche. Per qualche voto in più. Per galleggiare, comunque.

Ma ora torniamo indietro, parliamo di Giorgia.

Fin da piccola era una bambina con le idee chiare: niente tutù come le altre, lei voleva i guantoni da boxe e cosi mentre le sue amiche ballavano sulle punte, Giorgia stava in palestra a imparare a difendersi. Ammette con un pizzico d’orgoglio che “Tutt’oggi continuo a praticare questo sport di cui sono CINTURA NERA I DAN“. Insomma avrete capito che le piace andare controcorrente.

Non solo lo sport tra le sue passioni. “Ho iniziato  a sfilare e a fare i primi shooting fotografici grazie alla mia famiglia, mamma Simona, papà Luca, Tatto mio Matteo e Cesare il mio cane. Sono stati loro infatti, a cercare in me quella femminilità che nascondevo e cosi piano piano è venuta fuori la vera Giorgia, una normale ragazza che fa la segretaria in una autoscuola, ma che nel tempo libero, trova il tempo anche per la palestra, i vari shooting ma anche lo spazio per aiutare la mia famiglia nel nuovo progetto: un Microbirrificio artigianale per ripartire in qualche modo, dopo il terremoto”. La sua è una famiglia unita ed è a loro che Giorgia deve molto. Una ragazza dal forte temperamento.

Si sente ripetere spesso in televisione che l’Italia non è Paese per giovani. Non li ama. Non valorizza freschezza, vitalità ed entusiasmo. Sarà pur vero se oggi invecchiano prima del tempo. Di delusione e amarezza, dopo anni di studi e sacrifici. I giovani sono alla perenne ricerca del posto. Facile solo per chi appartiene alla “famiglia”, con assunzioni in blocco e chiamata diretta. Pur in assenza di qualità. Giorgia è diversa. “Mi è sempre piaciuto portare a termine i miei obiettivi, e questo mi porta a essere molte volte testarda, dal di fuori, chi non mi conosce, può benissimo pensare che sono una ragazza antipatica, ne sono consapevole, ma è proprio cosi che scelgo le persone che possono restarmi accanto, solo quei pochi che non si fanno spaventare dai miei muri possono meritarsi il meglio di me, e a quelle persone poi do anima e cuore. Sono una ragazza davvero semplice, mi piace da morire la sincerità, vado matta per quelle persone che sanno essere sincere nonostante tutto”.

Giorgia ha tanti sogni nel cassetto a volte i sogni diventano realtà altre no. Mai smettere di lottare per i propri sogni. Ci piacerebbe che la televisione da domani ripetesse che l’Italia è un Paese “a misura dei giovani”. Senza più trappole e inganni, per costruire un progetto di vita. E pensare a mettere su famiglia. Così si investe sul futuro del Paese. Un luogo che per coltivare una ambizione non bisogna per forza pagare dazio o peggio una tangente. Giorgia, comunque vada, se non diventerà una fotomodella sarà una donna felice perché non si arrende mai. Per dirla tutta: “Frangar, non flectar”!

Giorgia come è scoccata la scintilla con l’obiettivo?

Il mio obiettivo è nato un po’ per caso. Quando ero più piccola, ero davvero un maschiaccio. Mentre le mie compagne praticavano la danza io deciso di iniziare a praticare il JuJitsu una disciplina dove a oggi sono cintura nera I dan. Così i miei genitori mi proposero di provare a tirare fuori un po’ di femminilità, e io decisi poi di provare a fare shooting da qui è nata la mia passione e il mio sogno di diventare una fotomodella

Il fotografo che ha messo più di tutti a nudo la tua identità?

Non posso scegliere un fotografo in particolare perché ognuno di loro mi ha insegnato  qualcosa, a modo loro sono stati tutti fondamentali.

Libertà, energia e sensualità sono le prime cose che abbiamo pensato vedendo le tue foto: quanto ti vedi in questi concetti…

Mia mamma da quando sono piccola mi ripete che lei mi ha fatta “sana e libera”. Me lo sono fatto un po’ come motto di vita, quindi mi ci rispecchio molto, per quanto riguarda energia e sensualità penso più che sia perché mi piace ciò che faccio e quando ho in mente uno scatto, cerco di farlo al meglio così da farlo uscire proprio come lo avevo immaginato.

Si dice che la vita ha bisogno di immaginazione: svelaci le tue fantasie

Per ora ciò che mi sento di svelarvi è che vorrei diventare una fotomodella e che in un futuro molto più lontano mi vedo anche madre e moglie. Per il resto chi lo sa? La vita è così imprevedibile.

Una canzone, un libro, una poesia che ti rappresentano?

La canzone che più sento mi rappresenti è sicuramente “RIVOLUZIONE” di Renato Zero. Come poesia invece, per il mio vissuto, quando la studiai a scuola mi rimase subito impressa ed è “ Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale” di Montale. Per il libro non ne ho uno in particolare, mi piace leggere ogni genere ed immergermi nelle trame.

Sei una buona ascoltatrice o ti piace solo il suono della tua voce?

Io odio la mia voce quindi direi che sono più per ascoltare le persone.

Tutte le bugie che hai detto?

Non sono molto per le bugie, preferisco dire la verità. Però un classico era il fingersi malata per non andare a scuola.

Giorgia in cosa non si rassegna?

Giorgia non si rassegna a inseguire i suoi obiettivi, per me la rassegnazione è una grande sconfitta!

Mai tenuto il piede in due scarpe?

Si, ma solo per lavoro! Infatti ora oltre a fare la segretaria, aiuto la mia famiglia a gestire il nostro Birrificio Nursino.

Il “No” più importante della tua vita?

Il “No” più importante della mia vita è stato quando ad un casting mi dissero che non ero adatta ai loro canoni , da lì iniziai a migliorarmi e a lavorare su me  stessa. Devo ringraziare quella persona perché mi ha permesso di diventare migliore.

Nell’epoca dell’immagine non pensi che spacciarsi per Influencer spesso si cade nell’improvvisazione?

Non sono la persona adatta per questa domanda, poiché io sono lontanissima da quel mondo. Penso che a oggi sembri il lavoro più semplice e con maggior guadagno, perciò tutte puntano a diventare influencer.

Lavoro, politica, opportunità: a parità di curriculum quanto conta essere una bella ragazza?

Sono del parere che una ragazza vada valutata per ciò che è in grado di fare in ambito lavorativo e non come possa magari essere esteticamente.

Si può cambiare questo mondo?

Finché non cambieranno le persone non potrà cambiare il mondo.

Da chi vorresti ricevere un complimento?

I commenti più belli che ricevo e che vorrei continuare a ricevere per tutta la vita sono quelli dei miei nonni.

La cosa più bella di questo nostro incontro?

Di questo incontro mi rimane che ho conosciuto una bella persona, che ha avuto il piacere di ascoltarmi.