Che male c’è a volare in business class ? Le vertigini dei politici di ogni risma

Ha fatto il giro della Rete il video in cui il ministro Luigi Di Maio, in Cina in missione istituzionale, mostra il suo biglietto di classe Economy da Roma ad Amsterdam per prendere poi la coincidenza per non sappiamo quale città della Cina. Il ministro lo fa per rispondere ad un’affermazione di un deputato Pd, Michele Anzaldi, che sostiene che il ministro abbia volato in business class, deducendolo prima per sue informazioni e poi dal biglietto stesso mostrato dal ministro nel video.

 

Ma la cosa è dubbia perché – a parte la nuova smentita del ministro – il biglietto mostrato sembra proprio quello di economy, E poi, comunque, chissà come ha volato da Amsterdam.

A parte che non comprendiamo perché il ministro non abbia preso un volo diretto da Roma, visto che ce ne sono proprio di compagnie del Paese che lo accoglieva… forse per risparmiare? Lasciamo perdere….  Il motivo per cui siamo qui è un altro. Quand’anche il ministro avesse volato in business class, che male ci sarebbe? Da Roma o da Amsterdam alla Cina ci sono quasi 12 ore di volo continuativo, e farlo in economy rispetto a business c’e’ una differenza enorme, soprattutto perché immaginiamo che il ministro, una volta arrivato a destinazione, non sta due giorni per riprendersi da volo e fuso orario (come un turista medio), ma ha una tabella di incontri a tappeto dove, se alle spalle ha un volo in economy o business, fa differenza come dal giorno alla notte.

Certo, il volo in business costa di più…. ma stiamo parlando al massimo di 2-3 mila euro (tutto, poi da verificare, ché potrebbe essere anche in meno). E un ministro non può spendere una cifra del genere per la propria missione istituzionale? Suvvia. E ovvio che i motivi sono altri. Vuoi mettere un ministro che prende il bus per andare al Parlamento o viaggia in economy per 12/16 ore per andare in Cina, rispetto ad uno che usa la macchina di Stato per andare a Montecitorio o la business class (o l’aereo di Stato)… che ministro popolare sarebbe…..

Bene, noi, che siamo forse popolari per altro motivo, crediamo che un ministro dovrebbe andare dove è andato Di Maio con l’aereo di Stato, per tanti motivi: sicurezza personale, viaggio durante il quale continua a lavorare, presenza di tutto il suo staff (incluse guardie del corpo) che comunque paga un biglietto se viaggia su vettori di linea (e nessuno si è preoccupato di sapere questo costo..) e, come fanno tutti i leader mondiali, ospitalità in volo per i media che lo seguono di proposito.

Vuoi vedere che forse questa nostra convinzione verrebbe a costare meno che non i tanti biglietti economy (non sventagliati come quello del ministro) apparsi sui video? Non lo sappiamo e non lo sapremo mai e, comunque, Di Maio e le sue guardie del corpo e il suo staff farebbero incontri coi loro colleghi cinesi senza addormentarsi sulla prima poltrona che capita.

Questo è quello che capita a chi come noi, a differenza di chi ha sollevato il caso, di chi ha risposto e smentito per due volte, intende le funzioni di chi governa in modo impegnativo e produttivo, e non solo di facciata.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc