DUBAI PARADISE

I militari del Gruppo Guardia di Finanza della Spezia e la Polizia di Stato – Sottosezione della Polizia Stradale di Brugnato -, coordinati da Giovanni Maddaleni, Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, hanno condotto una vasta operazione investigativa che ha permesso di portare alla luce le molteplici e reiterate attività illecite poste in essere da due coniugi spezzini unitamente alla figlia, da tempo iscritti all’A.I.R.E. – l’archivio degli italiani con residenza dichiarata all’estero – ma di fatto domiciliati in un prestigioso appartamento sui colli spezzini. Le indagini hanno avuto inizio nel giugno 2015, quando una pattuglia della Sottosezione della Polizia Stradale di Brugnato, ha sottoposto a controllo un’autovettura Mercedes immatricolata Dubai (E.A.U.) in seguito al mancato pagamento del pedaggio autostradale presso il casello di La Spezia. Nel proseguo delle indagini, veniva acclarata una sistematica elusione dei pedaggi autostradali, con modus operandi del c.d. “accodamento” ad altri veicoli alle piste automatizzate telepass, poste in essere dagli indagati fin dal 2014, con due autovetture immatricolate a Dubai. È stata accertata una truffa aggravata in danno delle società concessionarie autostradali per un importo di circa 20.000,00 Euro. Per i possibili risvolti in materia tributaria, il Pubblico Ministero procedente, assegnava l’indagine congiuntamente alla Polizia Stradale ed alla Guardia di Finanza, coordinando le operazioni investigative supportate da attività tecniche di intercettazioni telefoniche, da cui scaturiva in maniera inequivoca come gli indagati, sfruttando la loro condizione anagrafica, consumassero frodi in danno dello Stato sfruttando indebitamente le agevolazioni IVA contemplate dall’art. 38-quater del DPR 633/72 (c.d. “tax free”) poiché si erano dedicati all’illecito commercio di orologi dei più prestigiosi brand internazionali. Gli indagati – fin dal 2012 – hanno acquistato alcune centinaia di orologi da molteplici rivenditori nazionali e comunitari per un controvalore di circa cinque milioni di Euro, beneficiando dell’esenzione dall’IVA, che, però, è subordinata all’effettiva esportazione dei preziosi oltre i confini comunitari per farne uso personale o familiare. Le indagini hanno dimostrato che la quasi totalità degli orologi acquistati, nonostante la falsa attestazione di esportazione in Dubai – ottenuta con timbri falsi e documenti contraffatti – non è mai giunta nel Paese arabo ma è stata oggetto di commercializzazione sul territorio europeo tramite una società riconducibile agli indagati, con sede dichiarata nel Comune di Spezia. Le perquisizioni eseguite presso i luoghi nella disponibilità della coppia truffaldina hanno consentito di sequestrare, oltre a 34 orologi di pregio del valore di circa 600.000 Euro, nr. 3 autovetture di lusso (delle quali una di provenienza delittuosa), falsi timbri riproducenti il sigillo di stato di un noto notaio operante in questa provincia, false attestazioni di revisioni per autoveicoli effettuate presso la Motorizzazione Civile della Spezia, autentiche simulate del Consolato generale di Dubai, documenti contraffatti, falsi tesserini di appartenenza alla Polizia di Stato riportanti le fotografie degli indagati, lampeggianti e pettorine del tutto similari a quelle in dotazione alla D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia), verosimilmente oggetti complementari al compimento di attività illecite. I due coniugi si sono inoltre resi responsabili dell’appropriazione indebita di un natante del valore di un milione e duecentomila Euro di proprietà di una società di leasing nazionale; infatti, i documenti che ne legittimano il possesso sono stati artatamente contraffatti dagli indagati in modo da dissimularne la proprietà a loro vantaggio: l’imbarcazione era ormeggiata alla marina di Dubai nella loro disponibilità. Le condotte poste in essere dell’ audace sodalizio di falsari, disvelate dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria a procedere nei loro confronti per i reati di truffa in danno dello Stato, autoriciclaggio, ricettazione e falso, con conseguente emissione di provvedimenti di misura cautelare di tipo reale ai sensi dell’art. 321 comma 2 del c.p.p. finalizzati al sequestro in previsione della confisca di tutti gli orologi rinvenuti nella disponibilità degli indagati per un valore di circa euro 600.000 Euro e di altre somme e crediti fino alla concorrenza del profitto del reato di truffa, nonché delle due delle autovetture utilizzate per la consumazione delle truffe aggravate in danno delle concessionarie autostradali. L’attività del Corpo prosegue per riscontrare le violazioni di carattere fiscale in capo ai soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria.