Magistrati Onorari: Mai più “volontari”

Dopo anni di sistematiche violazioni di qualunque diritto e riconoscimento di quella Magistratura Onoraria che ha tenuto a “galla” la Giurisdizione Italiana contribuendo nel complessivo bilancio per oltre il 55% degli affari, finalmente l’esecutivo “Meloni” invia segnali incoraggianti sia attraverso il riconoscimento per il magistrato onorario dello status di “lavoratore”, spazzando via venti anni di di giurisprudenza che li voleva “volontari” senza diritti, ma con gli stessi doveri dei colleghi togati.


Viene ora riconosciuta una previdenza che ricade nel regime e nelle tutele ordinarie Inps per chi svolge la funzione di magistrato in via esclusiva, viene, così, dato seguito al superamento del regime degli acconti, conseguenza inevitabile dei danni prodotti dalle sciagurate e inattuabili non riforme “Orlando” e “Cartabia”.


Desta, peraltro ulteriore motivo di conforto, alle soglie della pausa estiva ed in prossimità della stesura della prossima Legge di Bilancio, l’impegno assunto formalmente dal Governo per il tramite dell’Odg “Donzelli”, approvato in sede di conversione del Dl “infrazioni”, a procedere al definitivo riassetto della Magistratura Onoraria in conformità con gli esiti delle interlocuzioni tra le rappresentanze sindacali di categoria e il Sottosegretario Andrea Delmastro cui la magistratura onoraria rivolge un grande ringraziamento per il costante, pluriennale e coerente impegno nella certezza che il prossimo step definitivo vedrà la luce entro la chiusura di questo faticoso 2023.

 

Raimondo Orrù, Federazione Magistrati Onorari di Tribunale