La visione dell’#imbroglione

Chi ogni giorno travisa la realtà non esamina, non analizza, non registra, non riscontra cosa lo circonda. 
Immagina ciò che non esiste e lo dà per realizzato: bluffa oltre il #bluff

Nella sua sequenzialità, corrotta e infinita, presume che gli altri non si accorgano, giorno dopo giorno, della sua dimensione schizofrenica.
L’imbroglione, non è un #Pinocchio, ingenuo e fiabesco. È il cinico che non c’è in Pinocchio. E’ uno smarrito che si ripara dietro maschere e infingimenti: é solo un cialtrone che pensa di turlupinare il prossimo per lucrare un corrispettivo che non gli spetta. E’ un mediocre che raccatta informazioni e soluzioni nel suo girovagare randagio. Non vive il piacere perché non lo percepisce. Imbroglia se stesso nella sua condizione comica.
Si affida a tanti altri imbroglioni più scafati di lui, ove reputi, che, senza talenti e professioni non solo di fede, possa dare corso al suo percorso stanco, senza virtù e mirabilie. Dà per scontato che dalla sua retorica possa venire fuori persuasione. Ed invece il suo linguaggio nervoso maschera solo uno zigzagare. Il suo raggiro è criminale, ove si consideri che l’assenza di credibilità, semina sfiducia nelle sue concrete relazioni.
Non vive del suo naturale incedere, mistifica e svuota di concreta bellezza la vita di chi incrocia. Riduce il tutto a vuoto anche quando il sentire lo porterebbe alla verità: levici manu (rectius: togli il disturbo)!

Rino Nania