LA SCUOLA PRIMARIA ITALIANA

Sono ritornato nelle Scuole Primarie per presentare un “mio” progetto “Educazione Fisica e Minibasket” e ho trovato, oltre all’autismo, all’atassia, ai casi di Sindrome di Down, molti casi di disgrafia, dislessia e discalculia.

Nelle mie lezioni in palestra, con i bambini gioco a contare, a sommare, a dividere, a moltiplicare, a leggere, a scrivere (mostrerò più avanti gli scritti e i disegni dei bambini), gioco con le palline da tennis, con tutti i tipi di palle e palloni, con i palloncini, con i cinesini, i coni, i cerchi, le bacchette di legno, con il corpo, con lo spazio, con il tempo e insegno le regole del Minibasket (palleggiare, passare e ricevere, tirare e difendere).
E ieri siamo arrivati a giocare 1 contro 1: grande soddisfazione!
Io non ho grandi pretese, ma alla fine gli abbraccio dei bambini, i “grazie”, i sorrisi, mi hanno riempito il cuore di gioia!
Nelle classi
A parte i bambini “certificati”, vi sono molti bambini che mostrano disturbi dell’apprendimento, bambini impacciati nei movimenti, bambini che non ascoltano, bambini abbressivi, bambini timorosi di sbagliare, bambini che non sorridono, bambini esibizionisti, bambini “presi in giro” dagli altri.
Domanda
Cosa fa la Scuola per rimediare a queste situazioni?
Cosa fanno i genitori?
Cosa fanno le Società Sportive?
Questa mattina, prima di recarmi a parlare con un Dirigente scolastico per proporre il “mio” progetto, prenderò in esame
l’Educazione Fisica (io la chiamo così!) e i disturbi specifici dell’apprendimento
I diversi disturbi dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia…) che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di lettura, scrittura e calcolo, possano influire negativamente sull’apprendimento scolastico dei bambini.
L’Educazione Fisica può contribuire in modo trasversale con le altre discipline a prevenire e risolvere casi di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento attraverso la peculiarità del suo intervento nei seguenti ambiti:
– coordinazione senso-motoria: movimenti che coinvolgano tutti i segmenti corporei, movimenti coordinati o dissociazione dei movimenti, dettato motorio (vai avanti, alza le braccia in alto, sposta il braccio destro davanti, ecc…), giochi con la palla (lanci con palle di dimensione e peso differente), simultaneità di motricità e verbalità (es. filastrocche associate a movimento, andature, ecc), attività di coordinazione oculo-manuale, di manipolazione fine della mano e crociate (allacciare, abbottonare, infilare, ecc.) per acquisire gesti sempre più sciolti e precisi. Inoltre il controllo visivo è fondamentale per la guida del movimento durante l’apprendimento della scrittura, come lo sviluppo della lateralità, poiché si tratta di allenare la mano più potenzialmente abile a svolgere un’attività raffinata e gradualmente veloce;
– organizzazione spaziale: scoprire e conoscere lo spazio, muoversi in spazi chiusi e aperti, descriverli e disegnarli, discriminare e utilizzare la parte destra del corpo dalla sinistra, l’alto e il basso;
– organizzazione temporale: vivere esperienze dei processi della successione nel tempo, quindi utilizzare le relazioni temporali (prima dopo, prima di, dopo di, durata, ordinare nel tempo, ricordare, narrare, ieri-oggi-domani, i giorni della settimana, i mesi, le stagioni, i nomi delle dita, …) e avere un buon senso del ritmo;
– discriminazione al colpo d’occhio: inserire nei giochi proposti, non solo una serie di attività di contare, ma creare anche occasioni giornaliere in cui si devono stimare quantità, confrontarle, classificare, contare, distribuire e affinare il concetto di quantità (pochi-tanti, vuoto-pieno, di più-di meno);
– manipolazione di figure geometriche: esercitarsi nella composizione di figure, movimento di figure, costruzione delle figure con oggetti diversi, ma anche con il corpo proprio e dei compagni.
Prof. Maurizio Mondoni