Il #calcio rispecchia la società

La crisi della Nazionale dì calcio precorre la generale crisi del Paese. È l’ulteriore segno di una crisi senza dignità di chi non intende vedere in faccia la realtà. In Italia spesso si procede con riti propiziatori come quelli del malocchio, o quello dì aggrapparsi allo stellone taumaturgico della Repubblica Italiana o al sangue di San Gennaro per tentare dì ovviare a un destino cinico e baro.

Tuttavia qui si replica la storia dì Caporetto e qui si continua a vivere l’eterna crisi che, intervallata da qualche successo sportivo occasionale e fortunoso, si prova a scongiurare facendo ricorso a qualche distrazione, ma che continua ad evidenziare limiti, paure, allucinazioni che connotano la vita di un popolo politicamente dopato. Si finge ancora sulle tante opportunità che ci verranno dai finanziamenti europei, siano essi recovery fund, MES o provenienti attraverso il PNRR, che comunque sono a debito. Beh … in questo quadro simbolico l’Italia calcistica si colloca bene con la sconfitta subita da parte della Macedonia.
Ancora una volta questa Italia non parteciperà al prossimo mondiale. Ed è lo specchio che riflette una società senza destino, dì un popolo senza dignità, dì un disastro senza giustificazione. In quel bagno distrutto degli spogliatoi dello stadio dì Palermo vi sono tutte le macerie dì uno sport che in Italia non ha riservato un bella conclusione nella sconfitta con la #Macedonia.
Tutto questo rappresenta i vizi, la mancata programmazione, l’omessa serietà dì una classe dirigente, sociale e calcistica, che si è presa gioco dì una tifoseria e dì un pubblico che non meritava questa offesa dopo tutto l’affetto riversato e profuso sui protagonisti dì un gioco che più che sport giocato male è rimasto un’occasione mancata e un fallimento vissuto.