Di Maio e la presa in giro del popolo

“Credo di parlare a nome di tutto il governo, dicendo che smentisco qualsiasi tipo di ripensamento sul 2,4%, perché scendere sotto il 2,4% oggi significa non fare quota 100 per superare la Fornero, non fare il reddito di cittadinanza e non rimborsare i truffati delle banche”.

Così, l’indubbia affermazione del vicepremier Luigi Di Maio, predisposta dall’efficiente ufficio comunicazione di palazzo Chigi, che ha trovato plastica espressione nell’urlo di vittoria lanciato dal balcone del governo.

“Non torneremo indietro di un millimetro”.

Così, la maschia affermazione del vicepremier, Luigi di Maio, condivisa da altri esponenti governativi, predisposta dall’efficiente ufficio comunicazione di palazzo Chigi.

Nel frattempo, gli incontri con la Commissione europea hanno portato quel 2,4% al 2,04% di deficit, che sarebbe il 2,0%, perché, in questo caso, le approssimazioni si fanno al primo decimale.

A rileggere l’affermazione del vicepremier Di Maio, dovremmo concludere  che non si può fare quota 100, per superare la Fornero, né il reddito di cittadinanza, invece, Di Maio conferma le due misure economiche di elergizione che, ricordiamo, sono a deficit, il che vuol dire che i soldi non ci sono, se non aumentando ulteriormente il debito.

Qualcosa non quadra: o Di Maio prendeva in giro il popolo qualche settimana fa o prende in giro il popolo oggi.

Nel frattempo, sei mesi di governo legastellato hanno caricato sulle spalle del popolo ulteriore debito per 1,5 miliardi ed è aumentato il costo dei prestiti a famiglie e imprese.

Non si capisce, perciò, cosa abbiamo da festeggiare, in discoteca, i deputati pentastellati per i sei mesi di questo governo. Probabilmente sono convinti che fare debito e rendere maggiormente onerosi i prestiti faccia bene al popolo, il quale, ovviamente, va convinto, ma per questo c’è l’efficiente ufficio comunicazione di palazzo Chigi.

Primo Mastrantoni, segretario aduc