Coronavirus e mascherine. Cornuti e mazziati?

L’espressione “cornuto e mazziato” si usa per indicare qualcuno che ha subito un danno e poi una beffa. Nel nostro caso si potrebbe riscrivere “cornuto, mazziato e cornuto”, cioé danno, beffa e danno.
Vediamo.

Tra le principali raccomandazioni contro la trasmissione del virus c’è l’uso della mascherina. Tutti siamo al corrente delle enormi difficoltà che ci sono per reperirle, tant’è che diverse fabbriche hanno trasformato la propria produzione e tante ne arrivano dagli aiuti internazionali. E sempre tutti sappiamo che allo stato dei fatti le mascherine sono insufficienti e, giustamente, le autorità di vario livello, quelle che ci sono, le danno a chi, più della popolazione media, è in contatto diretto e quotidiano col pericolo di contagio: personale sanitario, forze dell’ordine, addetti ai servizi essenziali, etc.
Insomma, le mascherine per tutta la popolazione non ci sono. E non si tratta di una mascherina a testa, visto che la maggior parte dei modelli in circolazione hanno durata sanitaria limitata nel tempo.
E’ notorio, inoltre, a parte i creativi che si fanno le mascherine in casa (con possibile pericolo di invalidità della loro funzione protettiva…), che se si va nei luoghi canonici per cercare queste mascherine, il cartello “mascherine esaurite” è una costante, soprattutto nelle farmacie. Poi ci sono i luoghi non canonici… e sono all’ordine del giorno le segnalazione di prezzi e/o qualità indecenti, con altrettanti sequestri da parte delle autorità. Quindi, quelle volte che siamo costretti ad uscire di casa (spesa e farmacia, essenzialmente), tutti quelli che vediamo con le mascherine sono una sorta di “fortunati”. Questa è la realtà.

In questo contesto leggiamo di un Sindaco di una città in provincia di Lucca che ha emesso un’ordinanza in cui stabilisce che tutti quelli che vanno nei negozi e negli uffici pubblici, insomma frequentano dei luoghi chiusi, dovranno indossare le mascherine. “E’ prevista una multa che va dai 25 euro fino a un massimo 500”, spiegano dal Comune. Sempre questo Sindaco di questo Comune con più di 7.000 abitanti fa sapere (2 aprile) che sono arrivate 4.000 mascherine e altre 4.000 dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Lecito domandarsi come faranno tutti quelli che non hanno le mascherine (e i numeri diffusi ci confortano) per, ad esempio, fare la spesa e andare in farmacia che, mediamente, sono tra le uscite più frequenti dal proprio confino. Sembra, quindi, che debbano mettere in conto, oltre ai soldi per cibo e medicine anche una multa di 25/500 euro.
Signor Sindaco, che è anche un noto chirurgo,…. ma si rende conto di cosa sta facendo? Siamo convinti che lei agisce convinto di farlo per il bene dei suoi amministrati… ma non ce ne voglia se ci viene il dubbio che la gara che ha intrapreso per mediaticamente contribuire a mostrare il muso duro della legge, si possa ritorcere proprio contro i suoi amministrati che sta cercando di tutelare.

Chissà quante altre storie del genere ci sono nel nostro Stivale. Continueremo a cercarle non per mettere alla berlina i loro promotori, ma per cercare di far capire a questi amministratori di calibrare con attenzione, razionalità, umanità e buon senso tutto quello che fanno per il bene pubblico: l’oggi, oltre a servire per l’immediato, serve anche a capire e configurare il domani.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc