Candido (PRC Sicilia): Una nuova fase di lotta e di… Unione Popolare

Hand of a person casting a ballot at a polling station during voting.

Unione Popolare ha raggiunto l’1,4% dei consensi dopo un solo mese di vita. Adesso, con la vittoria della destra neofascista, inizia la fase più difficile, la più drammatica, e occorreranno compostezza e maturità politica nelle valutazioni.

La campagna elettorale di Unione Popolare è stata dura, praticamente autogestita, portata avanti con lo zaino in spalla e senza fondi. Abbiamo raccolto 60.000 firme in una settimana, perché in questo paese c’è bisogno di una sinistra organizzata, competente, che non sia vittima delle proprie catene. Per questo ringraziamo ancora una volta e pubblicamente tuttə lə candidatə e lə conpagnə che con sacrificio e passione hanno reso possibile, prima, la raccolta delle firme e, poi, la campagna elettorale.
Unione Popolare oggi vale 1,4% e con questo risultato dobbiamo prepararci ad affrontare l’inverno, stagione e metafora dei prossimi mesi, e per farlo occorre partire subito dai territori, dalle compagne e dai compagni che si sono fatti carico della campagna elettorale con grande sacrificio, dagli elettori e dalle elettrici che hanno concesso a Unione Popolare un voto prezioso.
Siamo stati schiacciati da astensione e voto utile, ma non deve essere una giustificazione, Unione Popolare è partita troppo tardi, ma non per questo il progetto si deve fermare. Abbiamo davanti cinque lunghi anni nei quali occorre costruire ponti con altre realtà sociali e politiche, con le reti di attivisti e con quelle civiche. Unione Popolare deve perciò proseguire la sua strada: dal basso, tra la gente, in modo democratico e aperto.
Sul versante locale i risultati delle elezioni regionali ci consegnano un quadro preoccupante e un monito: la destra vince, con i soliti metodi clientelari e un candidato sotto processo, ma non convince, se la maggior parte dei siciliani disertano le urne, ma potrà governare a causa di una legge elettorale ipermaggioritaria e sostanzialmente antidemocratica.

Il PD e il M5S inseguendo la destra sono finiti per somigliarle sempre di più e a perdere definitivamente ogni contatto con la realtà quotidiana e i problemi delle persone. Le débâcle elettorale dei Cento passi, a differenza di cinque anni fa in cui si presentava in alternativa, certifica il fallimento del ripiegamento sul PD e le velleità personalistiche di Fava.
In questo vuoto di prospettiva politica, di progetti e di visione di una società altra e solidale, si innesta il populismo demagogico e falsamente antisistema di De Luca che però raccoglie la rabbia e la voglia di cambiamento delle Siciliane e dei Siciliani.
Unione Popolare perciò avrà il compito, oltre che costruire un’alternativa nazionale, di raccogliere tutto lo scontento, la rabbia e la frustrazione dei siciliani e trasformale in pratiche di lotta quotidiana e riscatto collettivo assecondando le istanze di cambiamento e coinvolgendo le tantissime aree di resistenza sociale che sui territori si battono a tutela dei diritti e dell’ambiente.
Questi passaggi elettorali perciò sono stati solo un inizio e ora è giunto il momento della partecipazione attiva, di riscoprire la militanza politica, l’attivismo sociale, la resistenza. Unione Popolare è lo strumento attraverso il quale abbiamo la possibilità di realizzare l’unica vera alternativa elettorale di sistema e dal basso, a partite dalle assemblee territoriali. Trasformiamo la sconfitta elettorale in un rinnovato impegno politico e in una nuova lotta di resistenza. Le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista Sicilia con semplicità e tenacia sono pronti a raccogliere questa ulteriore sfida, speriamo ci saranno tante altre e tanti altri ad unirsi a noi.

Nicola Candido
Segretario regionale di Rifondazione Comunista della Sicilia