Caivano e sicurezza. E poi?

Diradati gli entusiasmi per il mega blitz che le forze dell’ordine hanno fatto a Caivano, con relativo elenco di materiali di ogni tipo sequestrati (armi, denaro droghe, etc), una domanda va posta, e la facciamo ricordando una vignetta di Makkox pubblicata sul quotidiano Il Foglio: Una donna: «Bello il blitz. Ma vi rimandano qui tutti e 400 anche domani?» Un poliziotto: «Dipende dai like». Vignetta cattivella. Ma quando la donna chiede se anche domani ci saranno i 400 agenti che oggi hanno fatto sentire la presenza dello Stato (come dice la nostra premier Giorgia Meloni), ci si prefigura la realtà oltre alla manifestazione di durezza e determinazione del giorno X.

Che succederà? 400 agenti tutti i giorni o forse qualcuno crede che il giorno dopo il blitz i delinquenti si saranno impauriti e non torneranno sul luogo del delitto? Noi crediamo che, oltre alle vittime specifiche che dovranno leccarsi le ferite e rimettere tutto in funzione dai loro nascondigli, ci saranno i loro concorrenti che, approfittando del momento di debolezza e spaesamento del blitz, faranno di tutto per impossessarsi della piazza e “aprire” il loro mercato. E così a ripetizione. E quando non ci saranno i blitz delle forze dell’ordine, per impossessarsi della piazza ci saranno le “tradizionali” guerre per bande dove – giustamente da un punto di vista di sicurezza fisica – le forze dell’ordine si presentano solo dopo per raccogliere i cadaveri.

Il governo ha annunciato anche diversi provvedimenti di prevenzione, legati alla socialità legale del luogo e ai controlli sul rispetto della scolarità. Ma qualcuno se la sente di scommettere che sono questi i provvedimenti che “bonificherebbero” Caivano? Difficile, a parte quelli che, tra operazione in sé e mediaticità della stessa, credono che 2+2 faccia 5.

Tutto questo potrebbe avere senso solo se si agisse anche sul business che – quello principale – è la droga illegale. E invece il governo non solo conferma lo stato attuale, ma si prepara a renderlo ancora più attraente per la malavita  che, come sanno anche i sassi, si alimenta grazie alla illegalità dei prodotti che smerciano.

Temiamo che, per quanti blitz alla Caivano possano essere fatti, se non si interviene sulla illegalità delle droghe, non si potrà risolvere nulla. Ricordiamo New York, il Sindaco Giuliani che aveva promesso di pulirla praticamente militarizzando la città. Lo fece, tanti arresti, tanta violenza, tanto carcere e poi? Punto e a capo. Non è un caso che oggi, per restare sempre a New York, la situazione della malavita nella Grande Mela stia cambiando grazie al fatto che una delle tante droghe, la cannabis, è diventata legale e la si acquista nei negozi legali e non dagli spacciatori.

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc