Bilancio 2020: niente di nuovo

“Niente di nuovo sul fronte occidentale”, è un romanzo storico, scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque, che narra le vicende di un soldato tedesco durante la Prima guerra mondiale. Ne consigliamo la lettura. Parafrasando il titolo del romanzo, potremmo dire “niente di nuovo” per il bilancio 2020, predisposto dal governo M5s-Pd, vale a dire che si è in sostanziale continuità con quello precedente, M5s-Lega. D’altronde, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è lo stesso in entrambi i governi.

In sintesi, metà del bilancio è a debito, l’altra metà sono tasse e recupero dell’evasione fiscale, se ci sarà.

Si poteva fare diversamente? Si, prendendo atto della realtà.

La realtà è che due dei provvedimenti bandiera del precedente governo, Quota 100 e Reddito di cittadinanza, non hanno raggiunto il loro obiettivo. Quota 100 non ha prodotto nuova occupazione, come reclamizzato dalla Lega, che ne fu la proponente, così come il Reddito di cittadinanza, proposto dal M5s.

Questo governo ha confermato entrambi le misure: Quota 100 e Reddito di cittadinanza.

Una manovra coraggiosa avrebbe fatto confluire i fondi, destinati a queste due misure inutili, alla riduzione del cuneo fiscale, stimolando la crescita.
Invece, si confermano propaganda e ricerca del consenso elettorale, invece di promuovere lavoro e attività produttive.

E il popolo, del quale ci si riempie la bocca? Può aspettare.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc