Andamento economia. La fotografia di chi non sceglie e vive di rendita

Al netto delle dichiarazioni di giubilo o di allarme dei politici di ogni dove, l’andamento dell’economia maggio/giugno 2025 diffuso da Istat (1), rende una fotografia economica stabile di sopravvivenza.

Punte problematiche, come il carrello della spesa a +3,1% o la produzione industriale a -0,7%, che trovano armonia statistica con lo 0,3% in più di occupati, il maggiore reddito lordo delle famiglie che si traduce anche in una maggiore disponibilità  per la spesa. L’inflazione a + 0,7% è la sintesi.

Contenti perché abbiamo un governo che fa da ragioniere? Dipende dai punti di vista. Se l’obiettivo è sopravvivere potrebbe anche andare bene. Ma non siamo certi che questo stato sia quello necessario a far fronte alle non poche criticità.

Un’economia, stabile grazie all’Unione Europea: si pensi alle “tempeste” dei costi energetici post invasione russa dell’Ucraina, diventate accettabili pur con le varianti in un mercato nazionale ancora succube di monopoli, oligopoli e “raggiri di bottega”. Un’economia che, dovendo ancora affrontare i cambi economici con un partner come gli Usa (dazi e non solo), lo sconvolgimento degli equilibri in Medio Oriente e il presumibile diverso rapporto con l’Iran (nostro partner importante)… un’economia che ha una sola caratteristica: non scegliere, alla finestra di un’Europa che cambia (l’asse Francia, Uk e Germania ci vede assenti).

Questo mentre siamo ancora saltellanti con la realizzazione delle opere finanziate con fondi Pnrr (il 43% sono le opere completate – 2).

Al momento non ci sembra ci siano prospettive perché il nostro governo passi da ragioniere di un’economia che è stabile da sé, ad un’economia foriera di ricchezza e libertà per tutti.

In questo periodo siamo inebriati per l’andamento del turismo, ma è questa opportunità di sviluppo (3)? Il turismo rende ricchi alcuni, ma produce scarso valore aggiunto, impiega occupazione precaria, spesso pagata in nero, ha poco indotto positivo e molto negativo. Premia la ristorazione, molto meno l’artigianato, ma devasta le infrastrutture e il sistema dei trasporti. E, soprattutto crea disinteresse per gli investimenti sulla ricerca scientifica e imprese di nuova tecnologia.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/nota+sull+andamento+dell+economia+italiana+maggio_141311.php

2 – https://www.openpolis.it/le-prospettive-del-pnrr-a-un-anno-dalla-scadenza/#il-68-delle-scadenze-a-livello-europeo-deve-ancora-essere-completato-gli-stati-piu-avanti-sono-francia-danimarca-e-germania

3 – https://www.aduc.it/articolo/vedere+nel+turismo+motore+dello+sviluppo+scelta_39304.php