Ogni giorno in Ucraina vengono uccisi o feriti in media 4 bambini

di ANDREA FILLORAMO

Ogni giorno in Ucraina vengono uccisi o feriti in media 4 bambini, per lo più in attacchi con armi esplosive in aree popolate. Delle centinaia di civili che hanno avuto incidenti con ordigni esplosivi, circa il 40% è morto per le ferite riportate, il 22% di questi decessi riguarda donne e bambini.

Lo stress della vita quotidiana sotto i bombardamenti, inoltre, ha un grave impatto sulla salute mentale e sulle condizioni psicosociali dei bambini, che   stanno pagando il prezzo più alto della brutalità di questo assurdo conflitto.

Eppure  l’Ucraina e la Russia si dicono paesi cristiani, celebrano l’Eucaristia anche se con riti diversi ma, con la guerra e, quindi, con la morte e la sofferenza di tanti bambini, vanificano totalmente la rivoluzione operata da Cristo quando ha affermato: “ lasciate che i bambini vengano a me perché di essi è il regno dei cieli” ; “Chiunque accoglie un piccolo bambino come questo nel mio nome accoglie me…“; “Badate di non disprezzare alcuno di questi piccoli…“; “Non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurato lode?”

Le opere stesse di Gesù confermavano le sue attenzioni verso i bambini: due delle tre persone da lui resuscitate, infatti, erano fanciulli: la figlia di Iairo (Marco 5:21-43); il figlio della vedova di Nain (Luca 7:11-17); altri bambini vengono poi guariti, come il ragazzo epilettico o la figlia della donna siro-fenicia (Marco 7:24).

Bastano questi pochi accenni alle pagine dei Vangeli per scoprire quanto per Cristo e, quindi, per i cristiani, quelli veri e autentici, sono importanti i bambini.

Ma, altro vorrei aggiungere, attingendo alla storia ebraica. per evidenziare la portata storica rivoluzionaria del messaggio evangelico, che riconosce il diritto alla vita e all’esistenza  dei bambini, totalmente misconosiuto  prima di lui e tutt’oggi non riconosciuto da chi con la guerra ne fa morire tanti.

 Chi va a Gerusalemme può ancora vedere la Gheenna più di una volta richiamata dai Testi Sacri: a sud della città c’è un burrone, orrido, profondo, con molte caverne che, nelle epoche dell’Antico Testamento, era destinato al culto del dio Moloch, un dio che assicurava i favori alle imprese, alle grandi azioni dell’uomo, in cambio di un figlio, possibilmente maschio e primogenito che veniva bruciato nei forni crematori.  

Era abbastanza normale – i bambini a quel tempo non godevano di alcuna attenzione, la mortalità infantile era molto alta e i bambini morivano come mosche e quindi la vita di un bambino non valeva proprio niente.

Il Talmud, infatti, dice: «è più importante l’unghia del padre che lo stomaco del figlio» e quindi era una consuetudine abbastanza normale, quando un uomo doveva concludere un affare importante, doveva intraprendere una impresa, doveva iniziare un viaggio, prendeva uno di questi bambini, andava nella valle e …lo gettava nel forno crematorio al dio Moloch.

Verso il tempo di Gesù, si provvide a far diventare questo luogo l’immondezzaio di Gerusalemme e quindi si incominciarono a gettare là anche i rifiuti della città.

Quindi all’epoca di Gesù la Gheenna è l’immondezzaio di Gerusalemme. Gerusalemme era una città di circa 40.000 abitanti, abbastanza popolosa per quell’epoca, città che durante le principali tre feste annuali triplicava i suoi abitanti. Quindi superava i centomila abitanti ed i rifiuti di centomila abitanti erano abbastanza consistenti.

Oggi, come allora, attraverso una porta che ancora esiste a Gerusalemme ed è chiamata «porta del letame», che chi va in Terra Santa può vedere, i carri portavano le immondizie e li gettavano giù nella valle della Gheenna. In questa valle, luogo maleodorante come tutti gli immondezzai, dove buttavano i bambini, c’era il fuoco che ardeva giorno e notte, perché bisognava incenerire i rifiuti.

Oggi lo diciamo non solo con rammarico ma anche con dolore, con la guerra in corso che non accenna a finire, si rinnova il culto al dio Moloch, una divinità ancora potente, di quelle titaniche, a cui vengono tributati sacrifici umani – in particolare bambini, arsi nel fuoco sacro della Gheenna. che si identifica con l’Ucrainia, che sta diventando un grande “ letamaio” dove “ bruciano” centinaia di migliaia di cadaveri e fra questi quelli di tanti bambini ai quali è stato negato il diritto di vivere, , andare a scuola, avere un tetto per ripararsi, di per poter giocare all’aria aperta da soli o in compagnia, per poter fantasticare e crescere.