MILANO: SCUOLE PREMIATE PER PROGETTI CONTRO STEREOTIPI DI GENERE

Promuovere una cultura libera dagli stereotipi di genere. È questo l’obiettivo dei progetti realizzati dai giovani studenti di cinque scuole milanesi che sono stati presentati nella Sala Alessi di Palazzo Marino durante l’incontro “Educare alle differenze: contro stereotipi e violenza di genere”.

“Per contrastare gli stereotipi e i pregiudizi di genere ancora presenti nella nostra società – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali, Salute e Diritti Pierfrancesco Majorino – è necessario partire dalle scuole. Farlo stimolando la creatività dei ragazzi è un punto di partenza per una società che in futuro sia veramente libera e paritaria”.

I tre progetti hanno partecipato a un bando pubblico e hanno ricevuto un finanziamento di 10.000 euro ciascuno con i quali hanno realizzato una mostra fotografica, due video e il bozzetto per un murales, tutti dedicati al tema degli stereotipi di genere.

I PROGETTI VINCITORI

Mi Riconosci?

Fondazione Somaschi onlus ha realizzato il progetto “Mi Riconosci?” portandolo, grazie al lavoro di quattro pedagogisti, in sette classi – due quinte della scuola primaria e cinque classi della scuola secondaria di primo grado, per un totale di 140 ragazzi con i rispettivi genitori – dell’istituto Tommaso Grossi di via Monte Velino nei mesi di novembre e dicembre 2017.  I pedagogisti della onlus hanno aiutato i ragazzi, nel corso di laboratori settimanali, a lavorare sull’immagine di sé, sulla loro consapevolezza emotiva e sul confronto con la diversità attraverso un’attività di role-playing e brainstorming.  A ciascuno studente della scuola primaria è stato chiesto di portare a scuola, oppure di disegnare, un oggetto rappresentativo di una figura adulta, sia maschile sia femminile, per invitarli a riflettere sugli stereotipi e superare i pregiudizi. È stato quindi coinvolto il fotografo professionista Luca Meola che ha ritratto alcuni degli studenti con in mano questi oggetti e accanto, scritta su una lavagna, la spiegazione di ciascuna scelta. Queste fotografie sono andate a comporre una mostra fotografica esposta al pubblico nella Sala Arazzi di Palazzo Marino.

Nelle cinque classi della scuola secondaria i ragazzi, nel corso di tre incontri, hanno affrontato criticamente e sperimentato su un profilo Instagram creato ad hoc l’impatto degli stereotipi di genere nei social network. Sul profilo “miriconosci”, sotto la guida dei pedagogisti della Fondazione, hanno pubblicato contenuti originali e ideato hashtag, uno per ciascuna classe, legati alla tematica. Tra i cinque ideati, #nevergiveup #nonsottovalutarla #naticontrolaviolenza #dontoucher #violenzachescemenza, in sala Alessi è stato premiato il più rappresentativo (#dontoucher).

Pari e…Dispari 

Insieme alla Cooperativa sociale Cerchi d’acqua, i ragazzi degli istituti di Scuola Secondaria Superiore Kandinsky e Marelli-Dudovich hanno partecipato a un concorso per la realizzazione dei bozzetti di un murales sul tema della violenza sulle donne e sulla violenza di genere. A partecipare sono stati circa 120 studenti del Kandinski e 60 del Marelli-Dudovich. Il progetto si proponeva di diffondere la prospettiva di genere per farla diventare una chiave di lettura positiva attraverso cui individuare gli stereotipi di genere che legittimano le discriminazioni e le violenze nei confronti delle donne. Si è scelto come mezzo di espressione quello dell’arte di strada, proprio perché “far parlare i muri” è stato ritenuto utile per promuovere un cambiamento all’interno dell’intera società.  

Due video-spot

L’associazione Ala onlus ha realizzato, insieme alla studenti del Liceo Pareto e della Scuola Primaria Palmieri, due video-spot professionali per sensibilizzare sui temi della violenza di genere. Un primo video pone l’accento su tutte le forme di non rispetto e prevaricazione che vengono attuate nel rapporto di coppia in età adolescenziale; il secondo video, realizzato con l’aiuto dei bambini della scuola primaria, aveva come oggetto la coltivazione dei sogni a prescindere dall’essere maschio o femmina, per cercare di contrastare gli stereotipi che ruotano attorno alla figura femminile e che sono ancora diffusi nella nostra società.