METE per “Donne che aiutano altre Donne”, nell’ambito del Progetto finanziato dalla Comunità Europea “CERV-2021-DAPHNE”

METE è partner del progetto finanziato dalla Comunità Europea “CERV-2021-DAPHNE”, che ha come obiettivo il contrasto alla violenza di genere in azioni ideologiche e concrete, e dal mese di luglio sarà operativa fino a dicembre 2023 in azioni incluse in un’Agenda specifica che porta come titolo “Donne che aiutano altre Donne”. Il tutto in linea con la tradizionale organizzazione dell’Associazione presieduta da Giorgia Butera, composta, nelle figure apicali, da donne nei compiti di coordinamento, azione, attività e impegno. I territori interessati saranno quelli di Ragusa, Catania e Palermo ma è prevista anche la modalità degli incontri on line.

 

Agenda dedicata ad Angela Ferrara, la ‘poetesse gentile’, amica di Mete, uccisa dal marito in Basilicata, in provincia di Matera, nel 2018, davanti alla scuola elementare dove era da poco entrato il figlio di sette anni. “Non siamo riusciti ad aiutarla – dice Giorgia Butera, e la eterniamo portando in giro, e sempre in auge, il suo pensiero e la sua vita”.

 

La Cerimonia di apertura si svolgerà il 2 luglio ai Cantieri Culturali della Zisa (Palermo) attraverso uno Spettacolo di Danza, dal titolo “E se il sole non Sorgesse”, con le coreografie di Teri Demma e Valentina Cutrera. L’Agenda di METE ha comunque avuto dei preludi nei mesi di maggio e giugno. Contestualmente alla Performance sarà presentata una Campagna Visuale, che richiama il titolo dell’Agenda.

 

METE è la perfetta sintesi tra attività scientifica, sensibilizzazioni ai diritti, advocacy, ed arti varie. Ed è proprio l’arte, che accarezzando la parte emozionale di ciascuno di noi, coinvolge un pubblico più ampio.

 

“Nei mesi a venire – dice ancora Giorgia Butera – sarà lanciato un Movimento Sociale di   Legal Empowerment, ed attraverso i nostri avvocati di fiducia faremo degli incontri per diffondere i diritti delle donne anche nei contesti di lavoro, con delle linee guida che verranno date e ci saranno anche dei coach che incontreranno le donne che hanno aderito al nostro progetto“.

 

Altre manifestazioni artistiche sono in programma, a fine luglio presenteremo “Passo a Due” che comprende la danza, la musica, la poesia e le letture per rappresentare l’unione universale tra le persone. “A novembre – aggiunge – omaggeremmo Franca Viola, la donna che ribellandosi a un matrimonio riparatore ha cambiato la storia civile del nostro Paese. Racconteremo storie di donne e lo faremmo attraverso delle narrazioni audiovisuali. Sono donne, che nelle loro vulnerabilità e affermazioni, possano essere da stimolo per altre donne. Grazie anche alla collaborazione della psicologa Sabrina Salerno, affronteremo il percorso delle relazioni d’aiuto nel contrasto alla violenza di genere. Abbiamo anche previsto un contenitore con un ciclo di incontri culturali on line gestiti da Loft Cultura; incontri al femminile ma è anche prevista anche l’unione con la parte maschile, perché dagli uomini può e deve arrivare un’azione molto forte”.

 

Inoltre, svilupperemo Workshop e Focus Groups, ed ogni azione utile e necessaria al confronto e all’analisi di quello che è la violenza di genere. Grande attenzione e cura alla parte grafica Mete la riserva grazie alle competenze di Silvia Amato Petragnani; la Responsabile del progetto è Sara Baresi, che sarà affiancata nella parte gestionale anche da Gloria Zaccarini.

“Diversi gli appuntamenti in programma: un lavoro di efficacia per Mete che coinvolge le donne del nostro territorio, italiane ma anche le donne straniere presenti nel nostro territorio – conclude Giorgia Butera – con degli eventi on line moderati da Sofia Abad. Un gruppo che prosegue un lavoro portato avanti da tempo. I video e le riprese oltre alla parte del montaggio sono affidati ad Alfredo Di Forti. E parleremo anche di violenza digitale e quindi di Sexting e Revenge Porn”.

 

Tante le persone che operano nel sociale coinvolte nel progetto di Mete: professionisti che agiscono anche nel portare dei risultati, una risposta positiva ad un fenomeno allarmante, accompagnando le persone in una forma di sana ribellione culturale ed emancipazione. Il progetto è finanziato dalla Comunità Europea.