Leone XVI: VOGLIO VEDERE LA SINDONE A TORINO

Gli organi di stampa hanno riferito che, durante il volo diretto ad Ankara giovedì 27 novembre 2025, Papa Leone XIV ha espresso il desiderio di visitare Torino e vedere la Sindone. Leone XVI a sorpresa, rispondendo ad una domanda dei vaticanisti a bordo dell’aereo, ha espresso il desiderio di recarsi a Torino per onorare la Sindone, «È mia volontà visitare Torino e vedere la Sindone. Ancora non c’è una conferma sulla data, ma verrò». 

Un annuncio che ha colto di sorpresa la Chiesa torinese ma ha riempito di orgoglio per il possibile ritorno di un pontefice dieci anni dopo l’ultima visita di Francesco nella terra dei santi sociali e della Sindone. Giustamente il cardinale Repole, ha dichiarato che, «La Chiesa torinese, e credo l’intera città, sono pronte ad accogliere Leone XIV con grande gioia, se confermerà il suo desiderio di visitare Torino e la Sindone. Dal primo giorno del suo Pontificato, Leone XIV ha portato l’attenzione sullo sguardo di Gesù, unica e vera fonte della pace che il mondo sta invocando con tanta trepidazione. La Sindone rimanda alla morte e alla sofferenza, ma soprattutto alla risurrezione di Gesù e alla vittoria della vita, un segno che da Torino si diffonde in tutto il mondo».

Recentemente mi è capitato di leggere un libro scritto da Marco V. Ginatta, “La Sacra Sindone e la Resurrezione. Riflessioni ragionate sugli aspetti caratteristici”, Edizione Ontogenesi.it, 2025. L’autore è stato professore di elettrochimica al Politecnico di Torino ed è studioso della Sacra Sindone. Premetto che non ho competenze sufficienti, anche per gli ovvi risvolti scientifici, sul tema della Sindone. Tuttavia, il testo di Ginatta mi ha sorpreso per alcuni aspetti critici che vengono fatti ai cristiani del nostro tempo. In pratica il professore sostiene che la devozione dei torinesi alla Sindone è abbastanza tiepida. “E’ veramente sorprendente che Dio ci abbia dato un segno così eloquente e impegnativo di evangelo come la S. Sindone e la maggioranza di noi non si lasci coinvolgere, o lo avvicini con atteggiamento inadeguato”.

Addirittura, a pagina 254, Ginatta, facendo riferimento a una Mostra didattica sulla S. Sindone nella Basilica di Maria Ausiliatrice, constata che è tristemente vero il detto: “Tanto più ci si allontana da Torino tanto maggiore diventa l’interesse sulla Sacra Sindone”. Ginatta fa qualche esempio, recentemente in una conferenza sulla Sindone, nella cattedrale di Liegi, in Belgio, hanno partecipato 750 persone. Da noi si arriva a poche decine di partecipanti. Il professore Ginatta insiste nelle sue riflessioni sulla trascuratezza nei confronti del Sacro Lenzuolo. “Ho trovato – scrive Ginatta – sorprendente, nei miei colloqui con ecclesiastici, che essi mi diano l’impressione di avere quasi paura dell’importanza della S. Sindone. In alcuni casi le mie presentazioni sono state terminate dalla sentenza: “I Vangeli non hanno bisogno della conferma della S. Sindone. Ginatta riporta l’episodio di un sacerdote che lo ha cacciato dal confessionale perché cercava di far conoscere il suo libro.

Dunque, secondo Ginatta, Torino non valorizza la Sindone, si constata una mancanza di consapevolezza nei cristiani della grandissima importanza della S. Sindone per la Cristianità, come mai? Mentre, in altre città per molto meno si dà più risalto. Monsignor Nosiglia, vescovo di Torino affermava che “la Sindone aiuta a comprendere il Vangelo”, una affermazione confortevole dopo che certi religiosi, rispondono che il Vangelo non ha bisogno della Sindone. Il professore esagera quando critica l’indifferenza dei cristiani verso la Sindone? Perché i cristiani non si dichiarano apertamente convinti dell’autenticità della S. Sindone? Per la verità, nel mio piccolo, ho avvertito anch’io una certa indifferenza anche qui a Torino. Chissà se l’ha avvertita anche il Papa? Barrie Schwortz, ebreo, sottolineava con amarezza che ci sono cattolici che negano l’autenticità della S. Sindone. Certo il libro di Ginatta fa riferimento agli studi scientifici che confermano che nel lenzuolo della Sindone è stato avvolto Gesù dopo la sua morte e soprattutto conferma che è risorto. Da cristiano ho fiducia nella Chiesa che ha sempre creduto in questo, del resto il libro riporta una serie di dichiarazioni, di riflessioni di Papi e religiosi, di uomini di fede, che hanno creduto, “qui c’è il dito di Dio”, diceva san Giovanni XXIII. “La S. Sindone è provocazione all’intelligenza”, ha detto san Giovanni Paolo II, e nello stesso tempo, afferma che la “Chiesa esorta ad affrontare lo studio della Sindone senza posizioni precostituite, che diano per scontati risultati che tali non sono; li invita ad agire con libertà interiore e premuroso rispetto, sia della metodologia scientifica, sia della sensibilità dei credenti”. Alla nota 52, Ginatta fa un riassunto di quanto l’immagine della S. Sindone NON è…Sono ventisette negazioni che certamente contribuiscono a chiarire che nel Sacro Lenzuolo è stato avvolto Nostro Signore Gesù Cristo.

 

DOMENICO BONVEGNA

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