LA LEGA DEL FILO D’ORO CONTINUA A FRONTEGGIARE L’EMERGENZA COVID AL FIANCO DELLE PERSONE SORDOCIECHE

Quest’anno il Natale avrà un sapore amaro per tutti, in particolare per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che comunicano principalmente con il tatto e rischiano un isolamento totale a causa del distanziamento fisico e sociale. Per questo, in occasione dell’anniversario per i suoi 56 anni di attività e in vista delle festività natalizie, la Lega del Filo d’Oro fa sentire tutta la sua vicinanza ai suoi ospiti e alle loro famiglie, celebrando la loro straordinaria resilienza e il grande coraggio con cui hanno affrontato questi duri mesi di emergenza.

In un anno così duro per tutti, segnato dall’emergenza Covid-19, anche il Natale assume un significato diverso. Per la prima volta dalla sua fondazione, la Lega del Filo d’Oro non potrà celebrare il proprio anniversario – il 20 dicembre – in occasione della tradizionale Festa di Natale, un appuntamento speciale che ogni anno ha riunito la grande famiglia della Lega del Filo d’Oro. Ma il regalo più grande, donato e ricevuto per questo Natale 2020, è senza dubbio la resilienza con cui il personale, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali assistite e i loro familiari stanno affrontando la difficile sfida dell’emergenza. Perché se per loro la pandemia continua, di fatto, a imporre una condizione di totale isolamento dal mondo esterno, nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d’Oro di Lesmo, Modena, Osimo, Molfetta e Termini Imerese l’attività non si è mai fermata, nonostante le difficoltà. Così come non è mai venuto a mancare il sostegno alle famiglie, costrette a sopperire con fatica ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti a causa dei vincoli e delle procedure diverse adottate da regione a regione. 

In questo scenario complesso, il monito della fondatrice dell’Associazione – «avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!» riecheggia al termine di questo 2020 più forte che mai, perché la sua determinazione e la sua energia rappresentano un’eredità preziosa per la Lega del Filo d’Oro, da sempre animata dal grande coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile oggi, al fine di rendere la propria missione sostenibile e replicabile nel futuro. Per queste ragioni, nell’anno del suo 56° anniversario, la Lega del Filo d’Oro ha deciso di cambiare veste passando da Associazione Onlus a Fondazione Onlus. Volontà nata dall’esigenza di salvaguardare e valorizzare tutto il patrimonio della Lega del Filo d’Oro, immateriale e materiale, inteso quindi anche come identità e finalità, così come l’assetto organizzativo, forza lavoro qualificata, strutture e attrezzature.

Al termine di un anno particolarmente difficile, voglio ringraziare sentitamente tutto il personale della Lega del Filo d’Oro per gli sforzi straordinari che ha fatto; i volontari che hanno saputo reinventare in modalità nuove il loro “stare accanto”; i familiari che ci hanno rinnovato la loro fiducia, pur nella sofferenza di non poter far visita ai loro cari o nella fatica di aver dovuto sopperire alla chiusura dei servizi con straordinaria resilienza; e i tanti sostenitori che hanno manifestato una vicinanza concreta. L’auspicio per questo Natale 2020 è che la pandemia cessi presto, consentendoci di ritornare a una normalità fatta di contatto e vicinanza, parole che per noi più che per altri hanno un significato molto concreto. A tutti rivolgo i migliori auguri di buone feste e soprattutto di un sereno 2021” – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro. 

Oggi la Lega del Filo d’Oro è il punto di riferimento in Italia per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, è presente in 10 regioni e segue ogni anno circa 1000 utenti con l’obiettivo di garantire loro assistenza, educazione, riabilitazione, nonché il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della loro maggiore autonomia possibile. Tuttavia, l’emergenza sanitaria continua a dettare dei tempi lenti per la completa ripresa delle attività – soprattutto del Centro Diagnostico, dei Trattamenti intensivi e dei Servizi Territoriali – perché la preoccupazione di tutelare la salute degli ospiti e del personale è ancora l’obiettivo prioritario, ma è anche forte l’urgenza di far ripartire i servizi a pieno regime per non far perdere agli ospiti i progressi raggiunti e non lasciar soli i loro familiari.