Il Vangelo secondo Andrea Filloramo: La Chiesa su Fatima e Lourdes si è pronunciata, ma non su Medjugorje

di ANDREA FILLORAMO

Rispondo alle “lamentele” fattemi su quanto da me detto nell’Intervista sui fatti di Trevignano pubblicata su IMG Press.

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Innanzitutto una premessa: può accadere che per comprendere un testo, un articolo e, come nel nostro caso, un’intervista, un lettore debba non solo decodificare delle parole e delle singole frasi ma anche avere la capacità di ricostruire un’esatta rappresentazione mentale di un determinato contenuto che contiene concetti e messaggi che bisogna saper non solo leggere ma anche interpretare. Leggendo quelle che sono state chiamate lamentele ciò non mi è apparso.

Vado subito al dunque e faccio riferimento soltanto ai punti che ritengo nodali:

Nell’intervista ho detto, riferendomi alle apparizioni di Maria che “La Chiesa, pur non entusiasmandosi a questi fenomeni, non esclude a priori – che Gesù, la Madonna o un Santo possa in qualche maniera manifestarsi a determinate persone”. Con queste parole non ho sostenuto, quindi, la falsità delle apparizioni di Lourdes o di Fatima (non l’ho mai pensato e, quindi mai l’ho detto), alle quali nelle “ lamentele” pervenutemi si allude, ma ho riferito soltanto quello che tutti i cattolici dovrebbero sapere che è quello che la Chiesa docente insegna e cioè, come dico nell’intervista, che essa “per ammettere la realtà del fatto, pone dei criteri e sostiene che le visioni, i messaggi sono ‘optionals’ alla fede – è che non è obbligatorio credere”. Per essere più chiaro: L’autorità ecclesiastica, approva il culto della Madonna, fondato sul Vangelo e disapprova le apparizioni quando esistono detti o fatti contrari al dogma o quando risulta che siano invenzioni, ma non ha mai obbligato ad un’adesione di fede nelle apparizioni. Possiamo, quindi, stare tranquilli se non crediamo: “non siamo eretici”.

Sì, e vero! su Fatima e Lourdes la Chiesa si è pronunciata, ma non su Medjugorje. Sulle presunte apparizioni di questa cittadina bosniaca, l’autorità ecclesiastica da tempo non si pronuncia e i dubbi, quindi, aumentano sempre più. Che Medjugorje sia, poi, una telenovela in sé, sono molti i cattolici che lo pensano e non possiamo vietarlo né possiamo obbligare gli altri  a credere. Il fatto è che la Chiesa si è espressa una sola volta in relazione a queste apparizioni. L’ha fatto nel lontano 1991, per bocca dei vescovi della Jugoslavia (allora ancora unificata) nella città di Zara. Il risultato di quella riunione indetta apposta per discutere i fatti di Medjugorje fu piuttosto dubbia. La dichiarazione di Zara, infatti, che rimane ad oggi l’unica dichiarazione ufficiale della Chiesa cattolica, recita così: sulla base delle indagini finora condotte non è possibile affermare si tratti di apparizioni o fenomeni sovrannaturali. Due sono le interpretazioni date a questa affermazione: 1) Non c’è nessun fenomeno soprannaturale. Punto e basta. Oppure: 2) La faccenda è rimandata a un futuro non meglio identificato, probabilmente quando la fenomenologia delle apparizioni sarà terminata.

Nell’intervista, poi, senza entrare nel merito del contenuto dei messaggi mariani di Fatima, nonché sui suoi segreti ho voluto evidenziare soltanto che tutte quelle che sono state dichiarate false apparizioni della Madonna, per apparire credibili, dato che credibili e riconosciute  erano state  le apparizioni di Fatima  hanno utilizzato il paradigma e il modello tipico, anzi lo stesso cliché di Fatima (si tratta di un autentico plagio) e quindi ripetono quel che ho detto nell’Intervista e cioè che il flagello della degradazione morale ha investito il mondo, la degradazione morale dell’umanità ha raggiunto il massimo. A questo punto entra in campo Maria per trattenere Dio che vuol scatenare il castigo sul mondo. Vengono promessi, quale garanzia dell’apparizione, dei segni straordinari, normalmente nel cielo, che confermeranno l’autenticità dell’apparizione e la gravità delle minacce. Ma c’è sempre una scappatoia: la preghiera del rosario”.

Mi sovviene quanto scriveva di Maria Teresa di Lisieux, meglio conosciuta come Santa Teresa del bambino Gesù: ”quanto poco sappiamo propriamente sulla sua vita. Non si dovrebbe consentire che si raccontino cose inverosimili su di lei”.