Il compito della Chiesa è quello di annunciare il Vangelo: lo scopo principale del suo servizio è di formare delle coscienze vere

di ANDREA FILLORAMO

Basta poco per prendere atto con molto rammarico che stiamo vivendo in un tempo in cui tutto sembra disgregarsi: si interrompono, infatti, i rapporti sociali, quelli culturali e religiosi e non sappiamo in che direzione ci stiamo avviando. Un senso profondo di smarrimento generalizzato si diffonde, pertanto, dappertutto e la gente non sa più dove guardare e a chi guardare.

Tutto, quindi, oggi è in crisi. Un senso di vuoto accompagna uomini e istituzioni. Salta all’occhio di tutti una mancanza di motivazioni e di interesse allo svolgimento dei compiti della vita. L’Indifferenza ed estrema difficoltà a far fronte a situazioni impreviste, importanti e dolorose ci caratterizzano.

Anche la Chiesa, che per secoli è stata ritenuta l’unica “colonna e fondamento della verità”, ha smesso di essere per molti un riferimento, saldo, chiaro e sicuro.

Essa, che ha sempre orientato in modo preciso e operativo l’agire pubblico e privato, ha perso sempre di più consenso.

Una ragione, forse la più importante, di questa perdita di consenso, è data  dal  fatto che la Chiesa non vuole svincolarsi dal clericalismo, una cultura fatta di privilegi, di codici, di riflessi di difesa di interessi corporativi ed è una parola, in cui si nasconde un gran numero di comportamenti, talvolta così radicati da sembrare innati, che mantengono una maniera cristallizzata di concepire l’esistenza.

Non si può, quindi, in questo momento particolare, non ascoltare con molta attenzione la parola di Papa Francesco, che, guardando con ottimismo la Chiesa e proiettandosi nel futuro dice:Vorrei che tutti noi avessimo nel cuore e nella mente questa bella visione della Chiesa, protesa alla missione e dove si unificano le forze e si cammina insieme per evangelizzare; una Chiesa in cui ciò che ci lega è il nostro essere cristiani battezzati, il nostro appartenere a Gesù; una Chiesa dove fra laici e pastori si vive una vera fratellanza, lavorando fianco a fianco ogni giorno, in ogni ambito della pastorale, perché tutti sono battezzati”.

Quello che è un auspicio del Papa è indubbiamente realizzabile.

Da rammentare che per secoli siamo stati abituati ad essere trattati dalla Chiesa Cattolica come dei bambini; oggi, però, vogliamo e dobbiamo vivere sino in fondo il nostro stato di adulti con pieno senso di responsabilità, che non nega il valore di una morale proposta e non imposta. La morale, però, non può essere basata, come sostiene Kant, in “La religione entro i limiti della sola ragione”, su quello che egli chiama il “regime clericale”. Non è più, quindi, accettabile – ed è bene che si dica ad alta voce – una morale codificata, con schemi normativi rigidi, che ignorano la centralità della persona con la sua intenzionalità e il suo progetto globale di vita.

Non bisogna dimenticare che il Concilio Vaticano II e Papa Bergoglio affermano che ogni uomo possiede la verità, ha la coscienza, che è l’organo interiore della stessa verità.

 In Gautium et Spes, infatti, leggiamo: “Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell’intimità del cuore: fa questo, evita quest’altro. L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità stessa dell’uomo, e secondo questa sarà giudicato” (G. et Sp. 16).

Questo è il nocciolo di tutta la morale cristiana e del magistero di Papa, il cui insegnamento può sembrare monocorde, nel senso che l’insistenza del suo magistero è sull’attenzione ai poveri e alla fraternità universale, ma certo non fa mai mancare il richiamo alla coscienza, risvegliando le coscienze verso quella che è l’applicazione più immediata della fede che è la carità.

Per finire: dobbiamo convincerci che quando arriveremo dinanzi al tribunale di Dio non ci sarà fatto l’esame di morale cattolica ma se abbiamo sempre agito secondo coscienza.

A qualcuno la cosa sembrerà pericolosa, perché potrebbe indurre a fare quello che si vuole, ma non è così: il compito della Chiesa è quello di annunciare il Vangelo e lo scopo principale del suo servizio è di formare delle coscienze vere e delle persone che agiscano rettamente secondo quanto la coscienza suggerisce.