Emergenza cardiopatie in Africa: 90% bambini senza cure

Nascere in Africa può essere una condanna a morte, quando si ha una malattia cardiovascolare congenita. Tra le cause ci sono scarsità di prevenzione e costi esorbitanti delle cure, tanto che il 90% dei bambini non ha accesso alle terapie chirurgiche (che nei Paesi ricchi salvano l’85% dei piccoli malati).

 

L’organizzazione non profit Una Voce per Padre Pio interviene con il ‘Corridoio umanitario-sanitario – Progetto: Cuori ribelli’, programma medico-sanitario che trasferisce in Italia minori con cardiomiopatie congenite di Costa d’Avorio, Camerun, Ghana e Kosovo per sottoporli a interventi chirurgici salvavita. Nell’ultimo anno sono stati curati in questo modo oltre 70 bambini. Per finanziare questa e altre attività, l’organizzazione ha lanciato la campagna solidale ‘Padre Pio Social Aide’: inviando sms o chiamando da rete fissa il numero 45531 si contribuisce a fornire assistenza e interventi salvavita ai bambini. Parte della raccolta sarà destinata ad assistenza di famiglie italiane in condizione di disagio, sostegno all’istruzione, accompagnamento di persone anziane sole. L’iniziativa è sostenuta dalla storica trasmissione di Rai Uno ‘Una Voce per Padre Pio, in onda venerdì 9 giugno in prima serata, con replica pomeridiana il 2 luglio 2023.

 

«Da 15 anni Una Voce per Padre Pio opera in Africa, dove ancora oggi chi ha risorse economiche può avere accesso alle cure, mentre le altre persone sono abbandonate a se stesse. Portiamo avanti la vocazione missionaria di Padre Pio, in Italia e in Africa, sia con il ponte medico-sanitario, sia con case-famiglia e orfanotrofi, anche per bambine e bambini con disabilità», ha detto Enzo Palumbo, presidente dell’organizzazione non profit. «Vorremmo dare a tutti la possibilità di accedere alle cure. È un progetto molto ambizioso, ma noi crediamo nei miracoli. Al contempo, in Italia sosteniamo le fasce più fragili di popolazione, soprattutto a sud dove le crisi degli ultimi anni hanno peggiorato le condizioni di molte famiglie», ha aggiunto.

 

Il progetto ‘Cuori ribelli’ è attivo da 5 anni in Costa d’Avorio, paese con poco meno di 30 milioni di abitanti, dove ogni anno sono rilevate oltre 5mila cardiopatie congenite. Di queste, solo una minima parte è curata chirurgicamente a causa dei costi esorbitanti per gli interventi, fuori dalla portata delle famiglie dei bambini malati, condannati così a un’aspettativa di pochi anni di vita. Nell’aprile 2022, la missione medica di Una Voce per Padre Pio ha esaminato 150 bambine e bambini segnalati dai servizi locali, individuando 75 casi urgenti non operabili sul posto. Quest’anno, lo screening su 100 visitati ha rilevato 12 bambini incurabili e 86 operabili, anche grazie al trasferimento in Italia. Sinora sono 70 i piccoli pazienti operati, di cui 59 in Italia e 11 in Burkina Faso dall’equipe italiana guidata dal professor Guido Oppido. Nell’operazione sono stati coinvolti anche 10 bambini del Camerun, uno del Kosovo e uno del Ghana.

 

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, circa il 37% del totale, e il 65% di quei decessi avviene nei paesi a basso e medio reddito, complici malnutrizione, scarsità di prevenzione, mancanza di centri medici specializzati e costo esorbitante delle cure. Più di 300mila nuovi nati muoiono ogni anno nel mondo per malattie congenite e la metà dei morti per questi motivi sotto i 5 anni d’età si registra nell’Africa Subsahariana.

 

Nei paesi industrializzati, l’Oms stima che ogni centro di chirurgia cardiaca pediatrica, che realizza fra 300 e 500 interventi l’anno, sia necessario per 2 milioni di abitanti: oggi in Africa occidentale non esiste alcuna struttura di questo tipo. L’International Cooperation in World Cardiology ha calcolato la disparità nelle regioni del mondo: in Europa ne esiste uno ogni milione di abitanti, in Asia ogni 16 milioni, in Africa ogni 50 milioni[1]. Più in generale, nella regione africana solo due abitanti su dieci hanno accesso alla sanità di base, il dato più basso al mondo. Cifre che s’inseriscono in un contesto di rallentamento dei progressi nella lotta alla mortalità materna e infantile, peggiorati dalla pandemia: quella infantile è di 72 ogni 1000 nati vivi, mentre l’obiettivo è a meno di 25.

 

Con i fondi raccolti dalla campagna ‘Padre Pio Social Aide’ saranno finanziate le iniziative dell’organizzazione Una Voce per Padre Pio nei Paesi in via di sviluppo in Africa e sul territorio italiano, a sostegno del tessuto sociale più debole.

L’organizzazione interviene in Africa, dove negli ultimi anni il numero di persone che vivono in condizioni di deprivazione è aumentato di 9 milioni, anche con il progetto ‘Obiettivo Africa’. In Costa d’Avorio sono attivi orfanotrofi e strutture residenziali per minori e ragazzi, dove vivono oltre 120 bambine e bambini, in parte con disabilità. A Yaoundé, in Camerun, è prevista l’apertura di una nuova casa-famiglia, in cui saranno ospitati bambini orfani o abbandonati. Una nuova apertura è prevista anche in Benin.

Inoltre, grazie alla collaborazione con la Missione Kfor Multinational Specialized Unit – Pristina Msu, il Corridoio Umanitario Sanitario è attivo anche con il Kosovo.

Nel 2023, grazie alla raccolta fondi, si potrà poi rispondere alle numerose richieste provenienti da Venezuela, Benin, Gabon, Repubblica Centrafricana.

Nel nostro Paese, l’organizzazione è attiva con ‘Obiettivo Italia’, in particolare a Napoli, dove durante la pandemia le richieste d’aiuto sono aumentate del 40%. A seguito della crisi, infatti, nel Sud d’Italia il numero di famiglie in stato di povertà è aumentato del 9%.

I progetti sono vari. ‘Fratello Studio Sorella Scuola’ è al suo settimo anno e prevede sostegno a bambine e bambini della scuola primaria, per contrastare la dispersione scolastica, in particolare nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni. ‘Spesa solidale – aggiungi un posto a tavola’ affronta gli effetti della crisi economico-sociale legata anche alla pandemia e alla guerra in Ucraina, sostenendo concretamente le famiglie in situazioni d’emergenza; il progetto ha raggiunto oltre 5mila nuclei familiari, non solo in Campania ma anche in Lazio, Puglia e Lombardia. A Napoli, sostenuto dall’Associazione Una Voce per Padre Pio, è poi attivo l’Emporio solidale, ospitato dalla parrocchia di San Giuseppe e Maria di Lourdes di San Giovanni, dove le persone possono ottenere generi alimentari.

Tendere la mano’ prevede invece contributi economici alle famiglie indigenti, perché possano pagare utenze, spese mediche e altre necessità fondamentali.

 

[1] https://www.who.int/fr/news-room/fact-sheets/detail/congenital-anomalies