CORONAVIRUS, G.RASI (DIRETTORE EMA): VACCINO FRA UN ANNO. TASK FORCE EMA PER AIUTARE I GIOVANI RICERCATORI

“Il vaccino è molto difficile. Sono iniziate le prime somministrazioni su volontari sani. In 10-12 mesi saranno possibili le prime sperimentazioni su popolazioni a rischio”. Così Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, nel corso dell’appuntamento settimanale in diretta ogni sabato dalle 10 alle 13 sulla pagina Facebook dell’Associazione Luca Coscioni, intitolato “Coronavirus Scienza e Diritti, affrontare l’emergenza, preparare il futuro” condotto dai vertici dell’associazione Marco Cappato, Filomena Gallo, Marco Perduca e il Prof. Michele De Luca.

 

 

Oltre Rasi, il dibattito odierno ha riunito personalità provenienti dal mondo scientifico, come Enrico BUCCI, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia, Fabrizio PREGLIASCO, Virologo, Università degli Studi di Milano e Giuliano GRIGNASCHI, Istituto Mario Negri, R4L e rappresentanti del mondo politico come Vittoria BALDINO, Fabio Massimo CASTALDO, Daniela RONDINELLI (M5S),  Pietro FIOCCHI (Frateli d’Italia), Gennaro MIGLIORE e Ivan SCALFAROTTO (Italia Viva), Massimiliano SMERIGLIO (PD) e Riccardo MAGI, e Michele USUELLI (+Europa).

 

“Tutto ciò che è innovativo deve passare dall’Ema, ma al momento mancando nuovi farmaci specifici per il Covid dobbiamo sperimentare quelli già esistenti e adottati per la cura di altre patologie, ce ne sono una ventina potenzialmente utili e supportati da evidenze scientifiche. Stiamo gestendo la carenza di questi farmaci, dovuta anche a difficoltà logistiche che ne impediscono l’arrivo in Italia. Le novità più importanti e interessanti nel campo della ricerca vengono spesso dai giovani pieni di talento ma scarsi di mezzi, per questo abbiamo attivato per loro un task force di aiuto, mettendo a disposizione circa 500 nostri esperti in grado di attivarsi nel giro di 24/48 ore per valutare i risultati che ci arrivano dalle università o da piccoli centri di ricerca. La nostra idea è di prenderli per mano per portarli ai risultati. Per i campioni della ricerca l’importante non è la quantità ma la qualità dei dati» ha concluso Rasi.