Andrea Filloramo svela Il Volto oscuro della Chiesa

Carissimo Andrea, per caso mi sono imbattuto, attraverso Internet, nel tuo nuovo libro: “Il Volto oscuro della Chiesa”, di cui ho visto anche su Facebook che il prossimo 12 luglio farai la presentazione nella tua città d’origine…

 

di ANDREA FILLORAMO

Il prof. E.S. è un mio carissimo amico. Ci conosciamo da più di trent’anni. Abbiamo fatto le medesime scelte di vita. Ci scambiamo i nostri scritti e molto spesso condividiamo le stesse idee e opinioni. A lui avevo inviato le bozze del mio romanzo: “Il Volto oscuro della Chiesa” e avevo accettato le sue “dritte“. Ho ricevuto quanto qui in copia allego che può essere considerato una sua recensione, che porto a conoscenza di quanti non si annoiano di leggermi. Osservo che ho citato solo le iniziali del nome e cognome in quanto non ho avuto la possibilità di raggiungerlo telefonicamente per essere autorizzato a citare per intero i suoi dati anagrafici

Carissimo Andrea, per caso mi sono imbattuto, attraverso Internet, nel tuo nuovo libro: “Il Volto oscuro della Chiesa”, di cui ho visto anche su Facebook che il prossimo 12 luglio farai la presentazione nella tua città d’origine e non ho potuto fare a meno di acquistarlo.

Congratulazioni!

Leggendolo nella sua formulazione definitiva, è stato per la mia mente una boccata di ossigeno.
“Ecclesia reformanda est”. La chiesa si deve riformare. È stato sempre questo il desiderio che ci ha accompagnato a partire dal Vaticano II. Questo è l’impegno di Papa Francesco ostacolato da quei vescovi e preti che non vogliono il cambiamento, che esige anche che la loro vita cambi e che un modo diverso di considerare l’uomo e una nuova antropologia si affermino anche nelle fila del clero che appare disorientato di fronte alla cultura moderna. Questo, del resto è stato sempre il nostro pensiero, da quando nel lontano 1985 ti ho conosciuto ad Ariccia, in quel consesso al quale abbiamo partecipato e dove ci siamo conosciuti, che tu giustamente, se ben ricordo, hai definito allora l’incontro dei “disoccupati del sacro”. Il concetto di un cambiamento di un’antropologia nella Chiesa l’avevi già espresso e approfondito, se ben ricordo, nel tuo libro: “Da Socrate a Cristo”, dove, annullando le barriere del tempo e dello spazio, l’ateniese Socrate diventava per te cristiano e l’ebreo Gesù di Nazareth diveniva socratico, ateniese. Era questo un ribaltamento delle persone e dei ruoli per far emergere l’umanità di due protagonisti del pensiero e dell’agire umano. In una certa misura il concetto di rivoluzione antropologica, anche se occultato nelle fredde maglie della burocrazia, era ben presente anche nel libro “Come organizzare una scuola di qualità”, destinato ai presidi, che venivano orientati non alla qualità delle strutture scolastiche ma alla qualità dell’insegnamento che deve tener conto dell’alunno, delle sue specificità, in quanto essere umano in divenire. Nel libro, poi, “Oblio e ricordi” infine, emerge con chiarezza, in una particolare autobiografia, la tua umanità, la tua personalità, la tua infanzia, la tua formazione, le tue sofferenze, le scelte anche dolorose fatte, che non hanno, però, mai messo in discussione la tua fede. Giungiamo, quindi, a “Il volto oscuro della Chiesa”, dove si opera una traslocazione nel mondo immaginifico dove il vero non è più vero e il falso può anche essere vero di una notizia che ha occupato molte pagine dei giornali. Ciò per dare spazio ad un libro dove i problemi della Chiesa, del clero, dei preti e dei vescovi vengono trattati, a partire dalla pedofilia, alla sessuofobia e alla sessualità. Auguro che molti leggano e facciano tesoro di quanto tu scrivi.
Tuo E.S.

Giovedì 12 luglio alle ore 18,30

Libreria Feltrinelli Messina Via Ghibellina 94