Alzheimer Cafè, una festa prima della pausa estiva

Rho: appuntamento a settembre con tanti nuovi appuntamenti con pazienti, familiari, esperti e volontari…

Tempo di festa prima della pausa estiva, con la promessa di ritrovarsi a settembre con tanti nuovi incontri: si è svolta sabato 18 giugno a Vanzago l’evento conclusivo del primo ciclo di appuntamenti del 2022 degli Alzheimer Cafè del Rhodense. Presenti persone con Alzheimer, familiari, volontari, professionisti, rappresentati di Ser.Co.P (azienda consortile dei Comuni del Rhodense per la gestione dei servizi comunali alla persona) e Auser Lombardia. Tutti insieme per esprimere la gioia di questi incontri “che arricchiscono l’anima e consentono di imparare nuove cose, condividere storie ed esperienze e, perché no, fare una bella risata insieme come abbiamo fatto sabato pomeriggio”, come racconta uno dei partecipanti, Claudia.
Un’occasione anche per tracciare un bilancio del lavoro svolto dagli Alzheimer Cafè, presente in diversi Comuni della zona tra cui Rho.


“L’Alzheimer cafè è un’esperienza inclusiva e accogliente
 – afferma Paolo Bianchi, assessore ai servizi Sociali e anziani -. I familiari accompagnano i loro cari malati per incontrare professionisti esperti (medici, psicologi, neurologi, assistenti sociali, psicoterapeuti, infermieri, musico e danza terapeuti, arte terapeuti, esperti di yoga della risata, di terapia con l’aiuto di animali addestrati, artisti, ecc), che li intrattengono dando informazioni importanti sulla malattia ai familiari, e facendo fare esperienze che danno benessere e riattivano memoria e capacità cognitive alle persone malate. Hanno un ruolo importante anche i volontari che partecipano agli incontri, i quali, formati in modo adeguato, aiutano i professionisti e i malati a svolgere le attività proposte”.

 
A Rho l’Alzheimer cafè è presente dal 2018 e ha sede nel Centro Polifunzionale comunale di Via Sant’Ambrogio 6 nella sede dell’associazione Anziani di Passirana.

Nei Comuni del Rhodense sono attivi diversi Alzheimer Cafè: oltre a Rho-Passirana, a Cornaredo, a Vanzago anche per i Comuni di Pregnana e Pogliano, e altri si stanno riattivando dopo la chiusura per motivi legati al Covid: Pero, Arese, Settimo Milanese.

Gli incontri si svolgono, quando possibile, in presenza, oppure online come successo durante l’emergenza Covid. Nel 2022 alcuni incontri si sono svolti online e altri in presenza: l’Alzheimer Cafè è un’esperienza profonda, che avvicina le persone e le aiuta ad accogliere con maggiore serenità anche le avversità della vita. L’invito è partecipare agli incontri, che riprenderanno a settembre, come familiari con i vostri cari, o come volontari, per dare una mano a chi ne ha bisogno. Per essere informati, scrivere a: info@adcafe.it
L’Alzheimer Cafè è un’esperienza unica, dove si apprendono conoscenze, si arricchisce la visione della vita, si impara l’importanza della prevenzione, si sperimenta che i propri cari hanno ancora tante riserve di energia da scoprire e far emergere per vivere bene. L’Alzheimer Cafè dona sollievo, gioia e benessere a tutti coloro che vi partecipano.

L’Alzheimer Cafè è organizzato per volontà dell’Amministrazione Comunale, con Ser.Co.P e dal Centro Alzheimer di Passirana, con la partecipazione di associazioni di volontariato come Auser, i volontari di Passirana e tanti altri, con la guida di professionisti competenti che amano il proprio lavoro e si adoperano per il benessere di pazienti e familiari.

Cosa si vive nei cafè: lo raccontano alcuni familiari.
Possiamo ridere
Racconta Francesco: “Gli Alzheimer Cafè sono luoghi sicuri, dove possiamo trascorrere alcune ore insieme in un’atmosfera accogliente, dove possiamo affidare i nostri cari a professionisti e volontari che li amano e li coccolano, perché possiamo parlare di temi seri e dolorosi anche con il sorriso sulle labbra senza essere presi per matti. Perché abbiamo necessità di sorridere, e … ridere!”

Il mio Alzheimer Cafè
“Già dal primo incontro l’Alzheimer Cafè mi è apparso come un momento unico – dice Armando- . Finalmente la malattia veniva “sdoganata”. Non c’erano più tabù nel parlarne apertamente e la possibilità di aprirsi agli altri rappresenta uno dei primi traguardi del mio Alzheimer Cafè. A ogni incontro sentivo crescere l’empatia con gli altri: familiari, volontari, vari professionisti … La sensazione era quella di stare in un club di ”tifosi”che vivevano le stesse emozioni per la squadra del cuore. Ho cominciato a vivere gli incontri come una riunione conviviale, tutti accumunati da una “disgrazia” ma nessuno disposto a gettare la spugna, tutti con il desiderio di ricevere risposte ai propri bisogni e per il benessere dei propri cari. Finalmente eravamo liberi di esprimerci senza pregiudizi, senza barriere, mettendo a nudo le nostre difficoltà senza timore di essere stigmatizzati o compatiti.
E la mamma? Non appena è entrata in contatto con persone disposte ad accoglierla, rivolgerle attenzione e divertirsi con lei, ha subito “familiarizzato”. Sembrava nata per essere “special guest” dell’Alzheimer Cafè, che ha fatto emergere dal suo profondo quella gioiosità e, come diceva lei, quella “casineria” che l’ha sempre contraddistinta. Dove c’era una compagnia in festa la mamma era sempre in prima fila. E da subito è tornata ad esserlo all’Alzheimer Cafè di Rho. I suoi sguardi, i sorrisi, i suoi atteggiamenti esuberanti e ironici che hanno conquistato il cuore dei volontari, esprimevano tutta la sua gioia”.

All’inizio ero “incazzatissima”
“Quando è stato diagnosticato l’Alzheimer a mia mamma ero “incazzatissima” dentro di me c’è stato un rifiuto nell’accettare la malattia, mi dicevo “perché proprio a lei?”, poi sono passata alla depressione, e per finire all’accettazione. L’Alzheimer Cafè può aiutarci molto. Qui ho trovato persone gentili, sorridenti e sensibilissime nei confronti dei malati e dei parenti. Ho conosciuto persone che vivono la mia stessa situazione, spesso ci confrontiamo, ci supportiamo. siamo diventati un auto aiuto di noi stessi. Condividere con altre persone i propri pensieri, paure, emozioni aiuta tantissimo e non ci fa sentire soli. Tutto questo io l’ho trovato nell’Alzheimer Cafè, un gruppo che è diventato la mia seconda famiglia, loro sono come ci chiamiamo noi … “quelli del sabato
!” Tiziana.