Ricòrdati, Signore, della tua misericordia

Dal Salmo 25
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

di Ettore Sentimentale

Di questo poema, formulato come acrostico, la liturgia presenta sostanzialmente i versetti iniziali nei quali il salmista fa pressante richiesta al Signore del dono della sapienza e della verità, assieme all’invocazione del perdono delle proprie colpe “giovanili”.
Particolarmente ai giorni nostri, il testo in esame trova una sua immediata ricaduta. In un contesto socio-religioso alquanto “frastagliato” c’è urgente bisogno di “conoscere” un percorso praticabile (e i salmi rappresentano un insegnamento sicuro) per “apprendere” a vivere nella fedeltà alla Parola.
Qui – come in tanti altri salmi – l’orante fonda la sua preghiera non sugli “attestati teologici” con i quali potrebbe solo “rinforzare” la sua autorità spirituale, ma sull’amore di Dio che è da sempre. Da questo “primum” nasce e si alimenta la speranza “certa” del salmista (“chiunque spera in te non resta deluso”, è detto al v. 3 omesso nella selezione).
E, come accennato, il salmista ha una lucida coscienza del proprio peccato che presenta al Signore in modo alquanto singolare. Gli chiede infatti due cose apparentemente contrapposte: di ricordare la Sua misericordia e dimenticare i peccati e le ribellioni giovanili dell’orante.
Senza questo duplice “movimento” non potrà mai esserci piena comunione e accoglienza dei doni della grazia. Tale itinerario aiuta il fedele a percorrere la “via giusta”, cioè gustare e sperimentare la salvezza divina.
In una rilettura “pneumatologica”, questi versetti del salmo 25 prefigurano l’azione dello Spirito Santo in noi. Tutte le volte che, come Gesù, consacriamo buona parte del nostro tempo a “ruminare” la Parola, lo Spirito diviene la nostra guida, ci mostra la strada della verità, perché “la sua giustizia dirige gli umili, insegna loro la sua via”.