TEDESCO, FRANCESE E SPAGNOLO LE LINGUE PIÙ UTILI ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE LOMBARDE

Circa il 40% delle piccole e medie imprese lombarde opera all’estero, prevalentemente attraverso partner o distributori. Le direttrici dell’internazionalizzazione sono la Germania (per il 50%), la Francia (42%), la Spagna (35%), i Paesi dell’Est Europa (30%). Il 59% delle imprese non ha risorse interne che si occupano di comunicazione internazionale e si affidano alle conoscenze linguistiche del titolare, che dichiara di conoscere il francese (67%), il tedesco (65%), l’inglese (48%), lo spagnolo (46%). Il 77% dichiara che non si sta preparando in alcun modo a Expo 2015. Questi alcuni dei risultati presentati durante il convegno “Competenze Linguistiche e Internazionalizzazione” presso la sede di Milano Lingue, il dipartimento di lingue applicate di Fondazione Milano – Scuole Civiche. I dati sono stati raccolti su un campione di 180 piccole e medie imprese associate a CNA.

Il convegno è promosso dall’assessorato alle Politiche del Lavoro, Università e Ricerca del Comune di Milano e Milano Lingue – Fondazione Milano Scuole Civiche con la collaborazione della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – Milano Monza Brianza (CNA), con il patrocinio della Società Umanitaria e dell’associazione Lingua e Nuova Didattica (LEND).

“Con l’appuntamento di Expo 2015, Milano assumerà sempre di più una valenza internazionale. Settemila eventi, 20 milioni di visitatori e circa 200 mila posti di lavoro in tutto l’indotto. Tante e nuove, dunque, le opportunità di occupazione e di applicazione delle lingue nei vari settori, dalla moda al turismo, alla sanità, con figure professionali in continua evoluzione, come i mediatori linguistici”, ha ricordato oggi l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani

“Tedesco, francese e spagnolo insieme alle lingue dell’Est Europa – ha proseguito Tajani – sono le più richieste dalle piccole e medie imprese che, proprio verso questi mercati, trovano il loro sbocco commerciale. Ad oggi, però, oltre il 50 % delle piccole e medie imprese non ha al proprio interno le competenze linguistiche come traduzione, interpretazione e comunicazione internazionale, necessarie a sostenere una corretta ed efficace trattativa commerciale. In quest’ottica si indirizzano le sinergie pubblico privato che stiamo portando avanti con Fondazione Milano Scuole Civiche per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dei mercati esteri soprattutto quelli dell’Est Europa”.

“L’Expo è un po’ come una cartina al tornasole che evidenzia per noi gli ambiti in cui è necessario correre se vogliamo essere protagonisti nei nuovi scenari internazionali, per i nostri giovani, per le nostre imprese – ha detto Marilena Adamo, Presidente di Fondazione Milano – Scuole Civiche -. Le competenze linguistiche sono uno di questi, persino in un’area come la nostra. Come Milano seppe fare negli anni 60 con le serali di lingue per i suoi cittadini, occorre oggi rilanciare su nuove lingue e nuovi scenari. L’augurio è che il nuovo ministro, sensibile per le sue competenze specifiche, ci darà una mano”.

L’incontro ha rappresentato un momento concreto di collegamento tra mondo della formazione e mondo del lavoro. Monitorare quali lingue possano aiutare le prospettive di successo della PMI lombarda per poter formare professionisti sempre più preparati per quelle esigenze, ovvero giovani laureati con maggiori chance di lavoro, è un esempio di sinergia virtuosa tra i due mondi.

“E’ in corso un rilevante cambio dei Paesi destinazione dell’export delle nostre imprese – ha concluso Daniela Cavagna, Presidente CNA Milano – Monza Brianza -. Le PMI milanesi e lombarde sentono la necessità di investire nelle aree dove già le dinamiche dell’export hanno generato una conoscenza approfondita dei mercati e il business è già consolidato o in fase di stabilizzazione. Auspichiamo che di conseguenza si rafforzi l’uso di professionalità adeguatamente preparate per sostenere la competitività delle aziende sui mercati esteri. Analogamente, crediamo che l’Expo 2015 possa essere un acceleratore di questo processo specie se le piccole imprese saranno in grado di intercettare gli investimenti sul territorio e diventare protagoniste delle attività che Expo andrà a generare. Siamo convinti che sia imminente un picco di progetti attivati dalle PMI che troverà spazio in una piattaforma di relazioni internazionali importantissima per la nostra economia. Una straordinaria occasione per rilanciare PMI e micro imprese”.