Messina è piena di persone sorprendenti

 

di Alessandro Fumia

Una volta per educazione si bussava, e si avvertiva gli astanti: "è permesso?" Quindi, stiamo ritornando nel passato, quando transitava per la pubblica via Sua Maestà, l’Altissimo e il Perbenissimo Signore, salutandolo con un bel inchino magari, posti a 90°. Oppure, salutando il guappo del quartiere: "vo signuria, riverisco!" Siamo alla Commedia dell’arte dove Arlecchino buddista, il fanfarone, la ciarla dava ordini e dove la ruffiana Colombina (l’informazione di parte), tendendo l’orecchio proponendo soluzioni a vanvera. Pantalone, il capitano, cioè il servo colto e autorevole che bel personaggio! Questa Messina ne è piena, che dico, siamo quasi tutti dei bei Pantolone, rimasti in mutande ma comunque, delle belle maschere. Ci manca il Tartaglia, il Brighella, lo Stenterello e non ci facciamo mancare "a voce" Pulcinella: "oh, guagliò! fam-am-presso, l’importante e a ghinchere la panza, dal basso o da suso, basta che se magna." Prendiamola a piangere, và, ricordandoci che siamo in via… Carnevale-Messina. Messina in questo è uno spettacolo; a parte le risate, non rimanda altre farse da vedere.