Save Children in piazza a Roma chiede piano anti-povertà

1000 bambini ma anche tanti adulti e over 60 con indosso la loro foto da bambini in una Piazza San Silvestro occupata e rallegrata da alcuni giochi giganti – matite, birilli, un orsacchiotto, delle lettere dell`alfabeto – mentre lungo uno dei lati una enorme agenda che sarà ricoperta nell`arco della mattinata dai disegni e dagli slogan che i bambini realizzeranno sul tema "Il mondo che vorrei", dai disegni dello street artist Thoms, e dalle foto di quando erano piccoli dei tanti adulti partecipanti. In piazza c’è chi ha raccolto l`appello di Save the Children ad aderire a "Ricordiamoci dell`Infanzia", la nuova campagna lanciata dall`organizzazione il 15 maggio scorso a sostegno dei minori a rischio in Italia, con l`obiettivo di riportare al centro dell`agenda politica la questione della dilagante povertà che più di tutti sta colpendo i bambini. E fra i bambini presenti oggi in piazza anche due dei tre modelli, protagonisti della campagna pubblicitaria, in cui impersonano il Premier Monti e i Ministri Fornero e Passera da piccoli.

"E` il momento di compiere atti coraggiosi e lungimiranti – ha detto Valerio Neri direttore generale Save the Children Italia – perché la condizione di centinaia di migliaia di minori in Italia ha raggiunto livelli di sofferenza mai visti, a causa di anni e anni di misure e politiche per infanzia, maternità e famiglia inadeguate a cui si è aggiunto il peso di una crisi sempre più drammatica. Quasi 1 minore su 4 oggi è a rischio povertà, il dato più alto degli ultimi 15 anni. Occorre subito approvare un piano organico di lotta alla povertà minorile da finanziare con risorse aggiuntive a quelle finora stanziate, portando al 2% del Pil gli investimenti per infanzia, famiglia e maternità, con una progressione che consenta di arrivare a 12 miliardi in più entro il 2020".

Secondo il nuovo dossier di Save the Children "Il Paese di Pollicino" il 22,6% dei bambini che sono nel nostro paese, è a rischio povertà, vive cioè in famiglie con un reddito troppo basso per garantire loro ciò di cui avrebbero bisogno per un sano e pieno sviluppo psichico, fisico, intellettuale e sociale . Un dato che è il più alto degli ultimi 15 anni – con una crescita del 3,3% rispetto al 2006 – e che ha uno spread, un differenziale rispetto agli adulti a rischio povertà, dell`8,2% (gli over diciotto in condizione di forte disagio economico sono infatti il 14,4% della popolazione italiana).