Un’onda nera per dire no all’inquinamento del mare

Il mare sta diventando sempre più inquinato, inghiottito da fiumi di plastica, onda sconsiderata che l’uomo continua a produrre. Giuseppe La Spada si è invece convinto che il vero inquinamento risieda dentro l’essere umano, lo abbia talmente penetrato da farne parte. E’ la nostra parte nascosta, fumosa, estranea, buia. Come, appunto, un’onda di plastica nera, carnosa, che nelle fattezze e nella cromia rappresenta l’incombenza e la decadenza che l’essere umano sta vivendo.

 

Un’onda scura che aleggia sulle nostre teste come un monito. Giuseppe La Spada è innanzitutto un artista digitale: nel 2007 ha vinto il Webby Awards (gli Oscar di Internet) e ha collaborato con molti artisti, da Ryuichi Sakamoto (che ha composto una sua “voce della natura” musicale su un progetto visivo di La Spada) a Marco Mengoni per il quale ha realizzato il video della canzone vincitrice a Sanremo nel 2013 “L’essenziale”.

Ma La Spada è anche convinto di una battaglia che sta conducendo da anni contro l’inquinamento dei mari. Da queste sue due facce, il digital-artist e l’ecologista, nasce FLUCTUS, installazione site specific che si inaugura domani (2 agosto) alle 20 nel Duomo antico, al’interno del Castello di Milazzo (ME) nell’ambito del Mish Mash Festival, rassegna di musica underground che si svolge da domani a domenica. Promuove il Comune di Milazzo.

FLUCTUS è prima di tutto un sogno, o forse un incubo, un silenzioso rombo assordante, un Leviatano che tutto assorbe, mastica e rigurgita: rappresenta la visione di  un mare che sta diventando sempre più inquinato a causa del nostro comportamento.

Una grande onda che, solitaria, chiede con forza il cambiamento collettivo, per ricucire (o tentare di ricucire) questa netta separazione dalla Natura che ormai è in atto. Inarrestabile.

“Avere intrapreso questo percorso significa avere anche un ruolo sociale, cercare di sintetizzare una traccia, fare dell’arte un’architettura sociale. Il termine Fluctus porta con sé nella sua fonetica due momenti, uno leggero quasi di sospensione, il fluire sussurrato di quello che arriva o ci lascia.

E un momento pesante come l’impatto di un colpo assestato nello stomaco, così forte da farci fermare, frastornati dal riverbero.

Se alzo gli occhi, sento il peso di una massa nera sopra il mio capo, come se ci fosse improvvisamente qualcosa con cui fare i conti e paradossalmente lo sento dentro con empatia. Forse per noi umani é iniziata l’era delle conseguenze, l’era del comprendere le responsabilità dei nostri gesti passati.

Stiamo diventando plastica, nel cuore, nel modo di pensare. Quintali di plastica nei fiumi, nei mari stanno generando l’embrione del futuro” , dice Giuseppe La Spada

Giuseppe La Spada (classe 1974) è un artista interdisciplinare che da più di dieci anni è impegnato nell’utilizzare l’arte come strumento per sensibilizzare sui temi ambientali. Ha vinto il Webby Awards (gli Oscar di Internet nel 2007) collaborato con numerosi artisti quali Ryuichi Sakamoto, Marco Mengoni per cui ha realizzato il video della canzone vincitrice a Sanremo nel 2013 “L’essenziale”, Luca Carboni.

Ha fotografato la campionessa olimpica Federica Brignone mentre scia sott’acqua per attrarre l’attenzione del pubblico sul problema della plastica in mare. La Spada ha esposto le due opere in diverse sedi tra cui New York, Tokyo, Berlino, Parigi, il Principato di Monaco alla presenza di S.A.S il Principe Alberto II di Monaco.