Tassazione extraprofitti. Come distruggere il mercato e penalizzare consumatori e contribuenti

Approvato in Parlamento il prelievo del 40 per cento sulle banche, che si applicherà sugli extraprofitti realizzati con l’aumento degli interessi sui finanziamenti. I particolari saranno definiti a settembre ma sembra che siano 2,8 miliardi da destinare a provvedimenti per i meno abbienti.

Ecco l’ennesima emergenza – carovita alle stelle – che viene risolta con una non-soluzione che costituisce un metodo che è garantito si ritorcerà anche contro i beneficiari di oggi.

Se lo Stato legittima il prelievo da chi secondo lui realizza profitti maggiori a quelli che sarebbero i tetti (cioè i livelli degli anni precedenti), significa che l’Italia non è un Paese a economia di mercato dove si guadagnano e si perdono soldi rispetto alle proprie capacità, ma assistenzialista ed emergenzialista.

Non è da escludere che la prossima emergenza, quando magari la Banca Centrale Europea deciderà di abbassare i tassi di interesse (oggi li ha alzati per combattere l’inflazione), sarà che le stesse banche avranno profitti troppo bassi o perdite (sempre rispetto ai livelli dell’anno precedente), per cui dovrà essere approvato un provvedimento che dia soldi alle banche che, altrimenti, faranno pagare di più i loro servizi ai risparmiatori, e i soldi dovrà prenderli dai contribuenti.

 

Poi, ovviamente, seguirà un’altra emergenza, e così via.

 

Questo si chiama vivere alla giornata, senza progettualità e senza interventi che risolvano i problemi alla base. Lo Stato dovrebbe invece solo intervenire per dettare le regole uguali per tutti e per abbassare il peso del fisco, a fornitori di servizi e a consumatori, sì che il mercato si modelli su domande e offerte e non venga drogato ogni volta dall’intervento di uno Stato che stabilisce chi e quanto può guadagnare soldi.

 

Ci vien da pensare come la logica del maggiore prelievo fiscale su quelli che vengono definiti extraprofitti, possa essere applicato a qualunque ambito economico, e come questo possa condizionare e scoraggiare qualunque impresa, italiana o meno che sia… considerando che l’evasione fiscale sui profitti considerati extra sarebbe incoraggiata.

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc