Settimana Mondiale del Cervello: ictus in aumento nei giovani

Al via oggi la “Settimana Mondiale del Cervello”, iniziativa annuale realizzata dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) che ha come obiettivo quello di far aumentare la consapevolezza sull’importante ruolo che la Neurologia svolge e di fare il punto sui progressi della ricerca scientifica in questo ambito.

 

Anche per l’edizione 2019, il cui tema è “Proteggi il tuo cervello”, A.L.I.Ce. Italia Onlus, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale conferma il proprio impegno, sottolineando quanto sia importante essere attivi nel tutelare la propria salute e avere una maggiore consapevolezza sui principali fattori di rischio per prevenire l’insorgenza di malattie cerebro-cardiovascolari.

Il recente caso del famoso attore Luke Perry che ha sofferto di un grave ictus che ne ha causato il decesso all’età di 52 anni pone all’attenzione del pubblico il grave problema dell’ictus giovanile. Molto spesso si ritiene che questa malattia riguardi soltanto soggetti anziani; nonostante la probabilità di malattia aumenti con l’aumentare dell’età, possono esserne colpiti anche i giovani.

In Italia si calcola che circa 12.000 soggetti di età inferiore a 55 anni ne vengano colpiti ogni anno. E’ chiaro che la malattia ha un impatto sociale tanto più rilevante quanto più il malato è giovane e, quindi, ancora in attività lavorativa.

 

“Il problema assume particolare rilevanza – dichiara il Prof. Carlo Gandolfo, Ordinario di Neurologia all’Università di Genova, componente del Comitato Tecnico Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Onlus – considerando che nei soggetti “giovani” l’incidenza di ictus, cioè il numero di nuovi casi che si verificano in un anno nella popolazione, sembrerebbe tendere ad aumentare, mentre, grazie all’efficacia della prevenzione, nelle altre fasce di età più avanzata l’incidenza tende a diminuire, almeno in tutte le nazioni economicamente avanzate. Non solo: nei giovani più spesso che negli anziani l’ictus si presenta nella sua forma più grave, cioè come emorragia intra-cranica (lacerazione spontanea di un’arteria intra-cranica con fuoriuscita di sangue a pressione elevata), che

 

ha un tasso di mortalità più che doppio rispetto alle peraltro molto più frequenti forme ischemiche (dovute ad occlusione di un’arteria cerebrale). Nel caso di Luke Perry – conclude il Prof. Gandolfo – sembra, in effetti, essersi trattato di un’emorragia cerebrale. Questo tragico evento, che ha avuto grande risonanza mediatica, dovrebbe stimolare la popolazione a prestare maggior attenzione alla correzione di quei fattori di rischio modificabili che aumentano la probabilità di malattia, in particolare l’aumento della pressione arteriosa, il fumo, l’alcool, l’assunzione di sostanze illecite, tutti fattori che sono notoriamente connessi con l’ictus ed in particolare con le forme emorragiche”.

Ogni anno si registrano il doppio di nuovi casi di ictus giovanile rispetto ai nuovi casi di sclerosi multipla (patologia il cui esordio si manifesta principalmente tra i 20 e i 30 anni) e lo stesso numero di casi rispetto a quelli di epilessia. Questo aumento di casi tra persone più giovani va attribuito soprattutto ad una maggiore diffusione dell’abuso di droghe e alcol; l’uso smodato di quest’ultimo è considerato un fattore di rischio per ictus sia ischemico che emorragico. Può agire sia come fattore di rischio classico, aumentando di 3-4 volte la probabilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare, sia come fattore precipitante, che determina, cioè, l’insorgenza dell’evento acuto, ad esempio in occasione di una forte bevuta (binge drinking).

“L’ictus, come tutte le malattie cardiovascolari e i tumori, è una malattia multifattoriale, cioè causata dalla concomitante azione di più fattori: ipertensione arteriosa, obesità, diabete, fumo, sedentarietà ed alcune anomalie cardiache e vascolari. In occasione della Settimana Mondiale del Cervello – dichiara la Dottoressa Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus – la nostra Associazione intende ribadire che mettere in atto piccoli accorgimenti può aiutare a “proteggere il proprio cervello”. Quindi: tieni sotto controllo la pressione arteriosa, la fibrillazione atriale e gli zuccheri nel sangue. Adotta stili di vita sani: smetti di fumare, segui una corretta alimentazione, controlla il tuo peso e svolgi regolare attività fisica”.

Numerose le iniziative svolte dalle sedi regionali e locali di A.L.I.Ce. Italia Onlus nella settimana dall’11 al 17 marzo. Ecco alcuni esempi:

  1. Mercoledì 13 marzo alle ore 9.30, presso il Salone dei Congressi, l’Ospedale Galliera di Genova insieme ad A.L.I.Ce. Liguria mette a disposizione dei giovani un pool di esperti nell’ambito dell’incontro “Parliamo di…Cervello & Fumo”
  2. Mercoledì 13 marzo dalle 17 alle 19 corso di formazione gratuito su sul potenziamento della memoria, dell’attenzione, del ragionamento e sul recupero del linguaggio presso la sede di A.L.I.Ce. Valle d’Aosta
  3. Giovedì 14 marzo alle ore 15 esibizione del Coro degli Afasici presso Clinica Neurologica dell’Università (Ospedale San Martino – Genova)
  4. Venerdì 15 marzo alle 20.30 incontro di educazione e prevenzione sanitaria dal titolo “Il cervello come bersaglio per demenze, dipendenze e malattie cerebrovascolari: prevenirle è possibile” presso il Salone Centro Polifunzionale di Fenegrò (Como)
  5. Sabato 16 marzo alle ore 16.30 incontro su “Donne ed Ictus: quando il genere fa la differenza” presso la Sala Convegni Camera di Commercio di Rieti

Per maggiori informazioni www.aliceitalia.org.