Save the Children, serve impegno perché scuola sia un posto sicuro per bambine e bambini

In occasione della Giornata nazionale per le sicurezza nelle scuole promossa dal Ministero dell’Istruzione, Save the Children, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, ha aderito all’iniziativa in particolare con due eventi: uno a Roma, presso il Punto Luce di Torre Maura e uno a Crotone presso il palazzo del Municipio.

 

La Giornata è stata istituita per sensibilizzare i ragazzi e i docenti, oltre che l’opinione pubblica, sulla sicurezza degli istituti scolastici e per valorizzare e condividere le attività e le iniziative realizzate dalle scuole sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi. Per l’evento, Save the Children ha coinvolto 20 scuole e circa 4200 studenti, con 13 progetti attraverso la rete di Punti Luce, Fuoriclasse e Sottosopra.

“Sappiamo che il Ministro dell’Istruzione Bussetti ha dato priorità nella propria azione agli interventi per la sicurezza scolastica. Abbiamo apprezzato la sensibilità verso questo tema espressa dal Ministro nel presiedere oggi i lavori dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica, a cui Save the Children ha preso parte. La convocazione dell’Osservatorio, l’agenda presentata e le azioni intraprese sono segnali significativi ai quali è necessario far seguire un impegno fattivo e immediato, affinché tutti i bambini, le bambine e le loro famiglie possano avere la garanzia che la scuola è un luogo sicuro e protetto” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children.

Ad oggi, in Italia circa 4 milioni e mezzo di studenti soggetti all’obbligo scolastico[1] vivono in province totalmente o parzialmente rientranti in aree ad alta o medio-alta pericolosità sismica (il territorio totale o parziale di 76 Province su 110). Ben 29 Province con un altissimo numero di studenti (dai 50mila ai 500mila), estendono il loro territorio in zone ad elevata pericolosità sismica[2]. La Provincia di Roma risulta quella con più densità di alunni che frequentano la scuola dell’obbligo (450mila).

“Andare a scuola è un diritto, ma è necessario garantire che ogni bambino e bambina sia al sicuro tra le mura scolastiche. Giornate come questa ci ricordano che, per prevenire situazioni di rischio a scuola, è importante diffondere informazioni corrette e promuovere la cultura della sicurezza e della gestione dei rischi. Ma serve di più. E’ urgente assicurare scuole antisismiche per tutti i bambini, a partire dalle aree di maggiore pericolosità sismica” prosegue Raffaela Milano.

Gli alti parametri antisismici previsti dalle norme sulle costruzioni si applicano solo in caso di una nuova costruzione o di suo ampliamento, sopraelevazione o mutamento di destinazione d’uso mentre la maggioranza delle scuole italiane ha sede in vecchi edifici, per i quali non sono stabiliti obblighi generali di adeguamento antisismico a un parametro minimo determinato.

“È essenziale un intervento legislativo che garantisca sia ai cittadini che agli amministratori locali punti di riferimento certi sugli obblighi di adeguamento antisismico e distribuisca chiaramente le responsabilità di messa in sicurezza tra il livello centrale e quello periferico. Gli enti locali, in particolare quelli più piccoli e in difficoltà, devono poter contare su un costante supporto tecnico, amministrativo e di gestione progettuale dal livello regionale e statale. I percorsi formativi sulle misure di autoprotezione e le relative esercitazioni devono entrare a far parte integrante dei curricula scolastici e coinvolgere gli insegnanti e tutto il personale scolastico, mettendo i genitori a conoscenza dei pericoli e dei comportamenti adeguati da mantenere in casi di emergenza” conclude Raffaela Milano.