Omotransfobia, a Mantova e a Ferrara nascono due centri antidiscriminazioni di Arcigay

Nascono a Mantova e a Ferrara i due centri antidiscriminazioni di Arcigay, attivati grazie all’aggiudicazione del bando UNAR per la selezione di progetti di centri contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e identità di genere. Domani, nelle due città, si terranno le inaugurazioni: a Mantova l’appuntamento è alle 10 alla sede del Comitato Arcigay “La Salamandra”, in via Fratelli Bandiera 10, alla presenza delle istituzioni del territorio e delle realtà con cui l’associazione Arcigay fa rete; a Ferrara, invece, l’appuntamento è alle 11 alla sede del Comitato Arcigay “Gli Occhiali d’Oro”, in via Ripagrande 12, alla presenza del Prefetto, dell’Assessora Pari Opportunità del Comune, dei rappresentanti di Questura, Azienda ospedaliera, Asl, Università di Ferrara, Centro Donna e Giustizia, segreteria CGIL e UIL. 

I centri offrono servizi alle persone LGBTI+ vittime di violenza fondata sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere, allontanate da casa in ragione dell’orientamento sessuale e/o dell’identità di genere, vittime di violenza familiare, in condizioni di fragilità e vulnerabilità, disoccupate o inoccupate per motivi fondati sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere. I due centri si uniscono a quelli già operativi sul territorio nazionale, operando in maniera integrata con le strutture sanitarie e socio-assistenziali del territorio (la rete istituzionale locale), e mirano a fornire strumenti per una tutela concreta alle persone LGBTI+.

L’esperienza dei profili professionali coinvolti, sia nell’ambito dell’inserimento socio-lavorativo, sia in quello delle politiche attive del lavoro, ne rafforza la capacità di raccogliere informazioni approfondite sulle condizioni economiche e socio-lavorative dell’utenza e di valutare soluzioni a breve, medio o lungo periodo. Grazie alla solidità della rete istituzionale locale, ai relativi tavoli di lavoro e ai protocolli operativi creati, la raccolta delle segnalazioni da parte delle strutture sanitarie o socio-assistenziali risulta facilitata, consentendo ai centri di operare in maniera integrata con i servizi già presenti sul territorio.

Un team multidisciplinare specializzato sarà in grado di fornire, in anonimato, servizi di ascolto e supporto a persone vittime di discriminazione e più in generale a persone LGBTI+, svolgendo parallelamente apposita istruttoria documentale su eventuali abusi, discriminazioni o violenze riportate.

Grazie allo sportello di primo accesso – operativo 24 ore su 24 sia tramite segreteria telefonica sia attraverso i canali online – personale opportunamente formato provvede a un primo colloquio di accoglienza che mira a fare una prima analisi dei bisogni della persona e a raccogliere informazioni. In base ai bisogni espressi, lo sportello farà una valutazione rispetto all’opportunità di approfondire ulteriormente o di inviare ad una consulenza specialistica interna. Attraverso lo sportello telefonico/online è possibile ricevere informazione e assistenza,  programmare un primo colloquio di accoglienza,  attivare consulenze specialistiche di primo orientamento legale e di assistenza legale in sede civile e penale, consulenza e supporto psicologico, colloquio di orientamento ai servizi sociali e socio-sanitari, al lavoro e all’autonomia abitativa.