Quirinale – Lupi, Chi ha paura delle elezioni con Draghi al Quirinale non ha fatto i conti con Draghi

“Il premier è stato molto chiaro ha detto che può proseguire se c’è una maggioranza che diventa coesa o si allarga anche per l’elezione del presidente della Repubblica e questa prospettiva si realizzerebbe solo con un nome di ampia maggioranza e convergenza e per questo il numero di candidati si restringe. Tutti quelli che dicono, dobbiamo lasciare Mario Draghi a Palazzo Chigi, non fanno i conti con Draghi, che resta lì se vuole rimanere e se ha le condizioni politiche per poterlo fare. Non vedo un Draghi ‘galleggiatore’, non sarebbe più Mario Draghi”.  Lo ha detto Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, a 24 Mattino su Radio 24.

Roma – Il Prof. Mario Draghi al suo arrivo al Quirinle , oggi 3 febbraio 2021.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

 

“Credo che la soluzione Mattarella-bis non ci sia, dobbiamo portare assoluto rispetto per la storia del presidente. L’unica ipotesi remota che lui possa ripensarci è che tutti gli chiedano di farlo, ma che tutti gli chiedano di farlo politicamente non esiste perché Giorgia Meloni ha già detto che il suo gruppo non voterebbe per una rielezione di Mattarella. Il centrodestra, si è detto, che debba essere unito sulla scelta del presidente della Repubblica e anche questo pone degli elementi di vincolo quindi scarterei l’ipotesi Mattarella e vedrei posizioni che identificano un profilo che vede convergere la maggioranza dei grandi elettori. I nomi non li porta la cicogna, verranno dai partiti, certamente quello di Casini è sul tavolo”.

“L’unica figura del centrodestra poteva essere solo Silvio Berlusconi, non vedo altre figure del centrodestra che potessero andare in Parlamento e ricevere i voti della maggioranza dei grandi elettori, per la sua capacità, storia, autorevolezza. L’unica strada che rimane è quella del dialogo. Casini? Non escludo nessuno ma dico che il metodo a questo punto obbligatorio non è a dividere l’altro schieramento ma individuare un nome che ragionevolmente raggiunga il massimo dei consensi. Questa è l’unica strada obbligatoria per non rimanere nell’impasse, altrimenti stiamo qui settimane, invece credo che alla quarta quinta votazione si eleggerà il Presidente della Repubblica”.

Così Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia.