
“Nel corso dell’audizione informale di oggi alla Camera sugli esiti dell’indagine conoscitiva sul funzionamento dei mercati elettrici 2023–2024, come Partito Democratico abbiamo posto domande puntuali e semplici ad ARERA: perché l’indagine si è fermata al solo Mercato del Giorno Prima, nonostante fosse prevista una analisi completa dei mercati che concorrono al prezzo unico nazionale così come avevamo richiesto? Perché, dopo oltre otto mesi di lavoro, i risultati appaiono ancora parziali, fumosi e privi di conseguenze concrete, nonostante i poteri di monitoraggio continuativo che l’Autorità già possiede per legge e che quindi è chiamata a svolgere?
Perché chi doveva monitorare non lo ha fatto, e quali misure immediate si intendono adottare, dal punto di vista regolatorio, per tutelare famiglie e imprese da un PUN ancora oggi tra i più alti d’Europa?
Domande che danno voce a cittadine e imprese, che da più di tre anni pagano il prezzo di speculazioni incontrollate, con il governo che gioca a nascondino e oggi, a suon di realtà inconfutabile, finge di cadere dal pero”. Lo dichiara l’europarlamentare PD Annalisa Corrado, responsabile Conversione Ecologica del partito.
“Mentre ARERA si muove in ritardo e senza fornire dati completi, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica finge stupore e si limita a scaricare ogni responsabilità, svegliandosi oggi dopo due anni di inazione e promesse mancate”.
“Nel frattempo – conclude – famiglie e imprese vengono saccheggiati da bollette stellari. Dopo le osservazioni della Commissione Europea, è concreto il rischio che l’‘Energy Release’ finisca ben al di sotto delle aspettative. Cosa aspetta il Governo a usare i fondi del PNRR, come peraltro già previsto, per finanziare in maniera più ampia e finalmente sbloccare il fondo di garanzia per le PPA, come da noi più volte richiesto? Il tempo del silenzio è finito. Ora servono trasparenza e risposte concrete”.