PENSIONI – 100mila precari con contratto in scadenza al 30 giugno

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Circa 100 mila lavoratori precari della scuola hanno sottoscritto un contratto con scadenza 30 giugno 2018: presto, costoro saranno alle prese con diverse incombenze burocratiche. La struttura territoriale Anief si dichiara sin d’ora pronta…

 

Anche quest’anno, circa 100 mila lavoratori precari della scuola hanno sottoscritto un contratto con scadenza 30 giugno 2018: presto, costoro saranno alle prese con diverse incombenze burocratiche. È molto importante presentare i documenti subito fin dal primo giorno, per poter così reclamare il diritto all’assegno previsto dalla legge: si parte con la presentazione delle domande di indennità di disoccupazione Naspi 2018.

 

Come ha spiegato Orizzonte Scuola, “con l’avvicinarsi della fine della scuola arriva il momento per i supplenti e insegnanti precari di presentare la domanda di disoccupazione, chiamata anche Naspi Scuola (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). È possibile presentare la domanda di disoccupazione a partire dal 1° luglio, se i contratti di lavoro terminano il 30 giugno”. La domanda deve essere inoltrata all’INPS, esclusivamente in via telematica, mediante uno dei seguenti canali: via web, con accesso ai servizi telematici dell’Istituto tramite il proprio PIN Inps dispositivo; assistenza tramite il servizio erogato da supplenti.it, tel. 02 400 31356, enti di Patronato.

 

Per quanto riguarda i requisiti, i precari della scuola e i supplenti, al fine di ottenere l’indennità di disoccupazione, devono presentare la domanda “entro 68 giorni dal termine del contratto. Bisogna inoltre dare immediata disponibilità al lavoro all’INPS per via telematica e poi presentarsi al Centro per l’Impiego, per la sottoscrizione del Patto di Servizio personalizzato”.

 

Per rientrare nello status di disoccupati, inoltre, bisogna dimostrare di possedere una serie di requisiti: essere privi di occupazione perché licenziati contro la propria volontà. Tale condizione, per gli insegnanti precari si ha con il termine del contratto di lavoro per la scuola o perché dimessi per giusta causa o licenziati in periodi tutelati dalla maternità; aver reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro all’Inps, al Centro per l’Impiego o tramite Portale Unico Registrazione disoccupati; essere attivo nella ricerca di lavoro, secondo le regole del patto di servizio personalizzato, sottoscritto presso il Centro per l’Impiego. Inoltre, bisogna aver “versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti l’evento di disoccupazione involontaria; avere effettuato almeno 30 giornate di lavoro effettivo, negli ultimi 12 mesi prima del licenziamento”, come riporta la rivista specializzata.