Oftalmoplastica tra innovazione e intelligenza artificiale: la chirurgia oculo-facciale entra nell’era digitale

La chirurgia oculo-facciale è una disciplina in rapida evoluzione grazie all’integrazione tra chirurgia, farmacologia e tecnologie digitali. Un cambiamento che verrà approfondito nel simposio “Lo Sguardo al Futuro: le Nuove Frontiere della Chirurgia Oftalmoplastica”, organizzato da Francesco Quaranta Leoni e dal Direttivo AIMO, presieduto da Alessandra Balestrazzi, nell’ambito del Primo Congresso Nazionale AIMO–SISO, che si chiude oggi a Roma.

“La tecnologia, i nuovi farmaci e l’intelligenza artificiale – spiega Francesco Quaranta Leoni – stanno ridefinendo i confini della chirurgia oculo-facciale, rendendola sempre più orientata alla personalizzazione e al benessere globale del paziente. Si tratta di un’evoluzione che coinvolge non solo l’approccio terapeutico, ma anche la formazione, la responsabilità professionale e la consapevolezza sociale del ruolo del chirurgo”.

Tra i temi centrali del simposio, l’orbitopatia tiroide-correlata, che rappresenta uno degli ambiti di maggiore progresso grazie all’introduzione di farmaci biologici capaci di modulare la risposta autoimmune, riducendo l’infiammazione e la proptosi (protrusione del bulbo oculare). Analogamente, l’utilizzo di tecniche chirurgiche combinate – decompressione, correzione dello strabismo e della retrazione palpebrale – consente di ottenere oggi risultati funzionali ed estetici più armonici e personalizzati.

Anche la chirurgia estetica palpebrale e la medicina estetica perioculare vivono un momento di forte evoluzione, con l’adozione di approcci integrati che uniscono tecniche chirurgiche e non invasive. Laser, filler, tossina botulinica e metodiche mini-invasive permettono oggi di ridurre i tempi di recupero, migliorando il risultato estetico e il benessere psicologico dei pazienti.

Un ruolo crescente è assunto dall’intelligenza artificiale, che sta trasformando la diagnosi e la pianificazione in oftalmoplastica. Gli algoritmi di machine learning consentono di analizzare con grande precisione immagini orbitarie e palpebrali, aumentando l’accuratezza diagnostica e la capacità di previsione degli esiti chirurgici. La disciplina entra così nell’era della personalizzazione digitale, con strumenti predittivi che ottimizzano i risultati e riducono i rischi operatori.

Parallelamente, le tecniche endoscopiche stanno aprendo nuove prospettive nella chirurgia lacrimale e orbitaria, offrendo approcci mini-invasivi più sicuri e precisi, con tempi di recupero ridotti e una migliore conservazione delle strutture anatomiche. La tomografia a coerenza ottica (OCT) si afferma sempre più come strumento diagnostico e intraoperatorio utile, permettendo una valutazione non invasiva dei margini chirurgici e interventi più conservativi e mirati.

Il simposio punterà infine i riflettori sulla formazione specialistica e sull’importanza di un approccio etico e multidisciplinare. In un’epoca in cui i social media influenzano la percezione estetica e la domanda di interventi, il chirurgo oftalmoplastico è chiamato a coniugare competenze tecniche avanzate, sensibilità psicologica e consapevolezza sociale, mantenendo al centro il rispetto del paziente e la qualità del risultato clinico.