Telefono Rosa Piemonte di Torino: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’

639 donne accolte e 4.456 contatti web, on line e social. Questi i dati generali sull’attività quotidiana del Telefono Rosa Piemonte dal 1° gennaio al 31 ottobre 2022.

Tra i casi accolti, 44 (il 6,9%) riguardano donne con varie forme di disabilità: il 45% ha una difficoltà motoria; l’11% mostra disabilità intellettiva;  il 6% difficoltà sensoriali; il restante  altri tipi di problematiche (pluridisabilità, disgrafia, dislessia, disprassia, ecc.).

La maggioranza di queste donne è coniugata o unita civilmente (52,27%).

Si tratta per lo più di donne italiane (il 95%);  solo una minoranza è occupata in forma stabile (11%),  mentre il 20% è ritirata dal lavoro e il 25% inabile al lavoro per problemi di salute di lunga durata.

Più del 18% hanno dichiarato violenza fisica;  oltre il 22% violenza verbale e minacce;  poco più del  2% hanno riferito violenza sessuale,  ma più del 15% ammette altre forme di violenza sessuale (molestie, abusi on line, revenge porn, essere costrette ad attività sessuali umilianti e/o degradanti). Il 26% dichiara violenza psicologica e circa il 15% violenza economica.

Per quasi il 56% di queste donne viene valutato un altissimo livello di rischio legato al ripetersi delle violenze;  solo circa il 7% fa ipotizzare un livello di rischio basso.

La fascia di età più rappresentata (più del 43% del totale) riguarda donne oltre i 60 anni;  più del 18% ha tra i 40 e i 49 anni;  il 13% ha un’età tra i 16 e i 29 anni.

Solo poco più del 50% ha una autonomia economica nel momento in cui inizia il percorso di affrancamento dalla violenza,  e solo una percentuale analoga può contare su una anche minima rete sociale (familiari, parenti o amici). Più del  52% di loro ha figli.

La violenza viene esercitata, in oltre il 48% dei casi, dal coniuge o convivente. Molto alte e significative le percentuali di violenze subite dai figli (il 21%). Questo rilevamento è particolarmente allarmante, essendo 5 volte superiore a quanto risulta per le altre donne. Quasi il 7% subisce violenza da parte di fratelli o sorelle.

I dati mostrano un quadro di alta complessità, al quale la nostra Associazione presta una specifica attenzione. Si tratta infatti di operare su diversi livelli di criticità e fragilità: la violenza unita alle diverse limitazioni della disabilità e, spesso, anche ad un’età matura o avanzata.

E’ importante, nei percorsi di autodeterminazione da sostenere, poter pazientemente verificare quali siano le reali esigenze di queste donne offese dalla violenza, per attuare progetti individuali rispettosi dei loro  bisogni speciali.

Dunque è sempre indispensabile, come in ogni caso, una reale rete tra associazioni, enti e servizi sociali e sanitari del territorio, e il circuito giudiziario.