«Continua la nostra battaglia per il riconoscimento degli infermieri e di altre professioni sanitarie tra le attività usuranti. Ci siamo rivolti direttamente alla Senatrice Guidolin nelle ultime ore, ed abbiamo ottenuto la promessa concreta che presto ci sarà, proprio per le ostetriche, in fase di deposito emendamenti, uno specifico che le collochi, al pari degli infermieri, tra le professioni riconosciute come usuranti.
Non abbiamo motivo di dubitare di tale volontà, rispetto alla quale aspettiamo di leggere atti concreti, e che beninteso sosterremo con attività di impulso e sensibilizzazione verso tutte le forze politiche presenti in Parlamento».
ROMA – «Una battaglia, la nostra, che va avanti da anni: quella per il riconoscimento degli infermieri e di altre professioni sanitarie assistenziali, come quella dell’Ostetrica, tra le mansioni usuranti.
Già prima della pandemia, a certificare la complessità del lavoro svolto dall’infermiere e il carico di lavoro usurante, una ricerca del Cergas Bocconi ha delineato come l’11,8% degli organici di Asl e ospedali – e tra questi il 16% circa degli infermieri in servizio – presenta inidoneità fisiche che ne limitano la mansione svolta e di questi il 7,8% presenta inidoneità parziali permanenti.
Tutto questo ha visto un netto peggioramento nel periodo pandemico e ha inoltre portato burnout e stress psico-fisico: durante il COVID-19 queste sintomatologie hanno colpito tra il 30 e il 50% degli operatori sanitari.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Negli anni il nostro sindacato si è battuto alacremente per giungere ad una svolta epocale, quello che è un riconoscimento legittimo e fondamentale per il presente e il futuro della nostra professione e per quella delle colleghe Ostetriche.
Non si dimentichi, in tal senso, che lo scorso febbraio, fummo chiamati a partecipare a un’audizione in Senato in cui offrimmo il nostro pieno sostegno ai DDL 934-2347, che prevedevano l’inserimento di infermieri e Oss tra le mansioni usuranti, come modifica al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67.
Nelle ultime ore abbiamo contattato direttamente la Senatrice Guidolin, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Commissione Lavoro e Sanità al Senato, fautrice tra l’altro del precedente DDL.
Alla Senatrice non abbiamo mancato di rappresentare le nostre istanze, offrendole pieno sostegno in merito al nuovo emendamento, che sarà inserito nella Legge di Bilancio 2023, che ricalca i contenuti del medesimo DDL della precedente legislatura.
Purtroppo, nel nuovo emendamento mancano gravemente all’appello le nostre ostetriche e dalla stessa Guidolin abbiamo ottenuto la promessa concreta che presto ci sarà, proprio per le ostetriche, in fase di deposito emendamenti, uno specifico che le collochi, al pari degli infermieri, tra le professioni riconosciute come usuranti.
Non abbiamo motivo di dubitare di tale volontà, rispetto alla quale aspettiamo di leggere atti concreti, e che beninteso sosterremo con attività di impulso e sensibilizzazione verso tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
Un emendamento, quello inserito nella Legge di Bilancio 2023, che è anche figlio legittimo delle nostre costanti campagne di sensibilizzazione verso il mondo politico.
Vigileremo, pertanto, come abbiamo sempre fatto, affinché per gli infermieri e per le ostetriche italiane arrivi la tanto attesa svolta , con un riconoscimento doveroso, perché rispettoso delle peculiarità sottese alle loro specifiche responsabilità assistenziali, e per gli effetti che discendono dal loro impegno professionale quotidiano in termini di gravosità e responsabilità , in quanto fulcri oggettivi della nostra realtà sanitaria», chiosa De Palma.