Il Gruppo Banca Etica aderisce alla mobilitazione globale per il clima promossa dai Fridays For Future

Il Gruppo Banca Etica aderisce alla mobilitazione globale per il clima indetta dal movimento Fridays For Future per il 25 settembre 2020.

Con lo slogan “Per salvare il clima, cambiamo la finanza” le società del Gruppo Banca Etica invitano dipendenti, soci e clienti a praticare scelte di consumo a basso impatto ambientale e a far conoscere sempre più la propria scelta di finanza etica rivendicandola come elemento centrale di uno stile di vita orientato alla salvaguardia del pianeta e della dignità delle persone.

Banktrack, organizzazione internazionale che monitora gli impatti sociali e ambientali delle scelte delle banche, spiega che le banche, come tutte le aziende, producono gas serra direttamente attraverso le loro attività. Tuttavia, il loro contributo più importante alle emissioni di gas serra è indiretto, attraverso il finanziamento di clienti e progetti che generano emissioni. Le banche continuano inoltre a svolgere un ruolo chiave come principali finanziatori dell’industria del carbone, del petrolio e del gas, ritardando di fatto la transizione tanto necessaria da un’economia basata sui combustibili fossili a un’economia basata sull’efficienza e sulle energie rinnovabili. Per impedire che la crisi climatica si sviluppi ulteriormente e porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili, le banche devono smettere di finanziare l’industria dei combustibili fossili. Ma questo non sta accadendo! Secondo l’ultimo rapporto “Banking on Climate Change“, pubblicato nel marzo 2020, tra il 2016 e il 2019 solo 35 banche globali del settore privato hanno incanalato l’incredibile cifra di 2,7 trilioni di dollari in progetti e aziende di combustibili fossili a livello globale. Più di 975 miliardi di dollari di questi investimenti sono andati all’espansione dell’industria dei combustibili fossili.

 

Il movimento dei Fridays for Future, che il 25 settembre celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale di mobilitazione per il clima, ha da subito messo al centro dell’azione il ruolo delle banche e il potere delle persone che possono scegliere: affidare i propri risparmi a chi continua ad aggravare la minaccia climatica, o invece rivolgersi a chi investe su progetti green e rispettosi dell’ambiente e dei diritti umani – commenta la presidente di Banca Etica, Anna Fasano – . La spinta dell’opinione pubblica sta inducendo molte banche a pubblicizzare alcuni prodotti finanziari “green”, senza tuttavia rinunciare a collocare anche prodotti che investono in fonti fossili e altre attività inquinanti. La finanza etica adotta criteri più selettivi rispetto alla finanza cosiddetta “sostenibile” nel valutare dove investire il denaro dei risparmiatori e degli investitori”.

Da oltre 20 anni il Gruppo Banca Etica è l’unico in Italia interamente dedito alla finanza etica e mette la tutela dell’ambiente e dei diritti delle persone al primo posto nelle scelte di investimento. Una politica radicale per coniugare rendimenti, tutela del risparmio e impatti socio-ambientali positivi che incontra sempre più il gradimento di persone e imprese: ad oggi Banca Etica raccoglie risparmio per 1,6 miliardi di euro ed eroga finanziamenti a imprese sociali, associazioni e famiglie per oltre un miliardo di euro. Etica Sgr – la società di gestione del risparmio del Gruppo – ha masse in gestione che ammontano a circa 5 miliardi di euro.

Chi sceglie i prodotti finanziari del Gruppo Banca Etica pretende la certezza che il proprio denaro sia usato per finanziare iniziative che – per quanto possibile – non rechino danni, ma anzi favoriscano quella crescita sostenibile e inclusiva, ancora più necessaria dopo lo shock della pandemia. Per questo lavoriamo a una rendicontazione sempre più precisa degli impatti della nostra attività.

 

Gli impatti ambientali del Gruppo Banca Etica

 

Banca Etica

  • Nel 2019 Banca Etica ha finanziato – con € 13,5 mln –  25 organizzazioni che, con i loro progetti nel campo delle rinnovabili e con interventi di efficientamento energetico, hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di quasi 5mila tonnellate di CO2 (pari alla quantità di CO2 assorbita in un anno dal Parco delle Cinque Terre).
  • Altri 7,6 milioni di euro sono andati a progetti che hanno permesso di riciclare quasi 204 mila tonnellate di rifiuti (pari alla produzione annua di rifiuti della città di Messina).
  • Ancora: 3 milioni di euro sono andati a progetti di agricoltura biologica che hanno impegnato quasi 5mila ettari coltivati a biologico (pari a 7mila campi da calcio).