GRAVINA DI CATANIA (CT): BARRIERE ARCHITETTONICHE, IL “MARCIAPIEDE DIDATTICO” PER RIFLETTERE SU CONDIVISIONE E PREGIUDIZIO

GRAVINA DI CATANIA (CT) – Barriere architettoniche e condivisione delle difficoltà che quotidianamente affrontano le persone con disabilità: questo l’obiettivo dell’iniziativa “Marciapiede didattico” organizzata dall’associazione Adra Italia presso l’Istituto scolastico Tomasi di Lampedusa con il patrocinio del Comune di Gravina di Catania. All’iniziativa hanno partecipato il sindaco Massimiliano Giammusso, il presidente del Consiglio comunale Claudio Nicolosi, l’assessore all’istruzione e ai servizi sociali Franco Licciardello e i consiglieri comunali Cettina Cianciolo e Francesco Ferlito, la dirigente dell’Istituto, la prof Maria Virginia Filippetti. 

 

«Siamo qui perché crediamo che il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità passi anche da iniziative di sensibilizzazione come questa – ha commentato il primo cittadino – tutti devono essere capaci di ‘mettersi nei panni degli altri’, a partire dai più giovani fino ad arrivare agli adulti. Le associazioni, così come le scuole e le comunità parrocchiali sono i nostri migliori alleati in queste battaglie di civiltà, per questo continueremo a stare accanto a tutte le realtà che si impegnano in tal senso». Gli alunni e i partecipanti hanno preso parte alla simulazione del “Marciapiede didattico” guidati dai responsabili di Adra Italia con il supporto di Agata Giudice e Martino Florio dell’associazione Life. “Il marciapiede didattico è una struttura modulare in legno che riproduce un normale marciapiede cittadino con tutte le sue difficoltà e ostacoli (buche, biciclette legate ai pali, deiezioni canine, bauletti degli scooter troppo sporgenti) che viene percorso dai ragazzi e dalle ragazze seduti su una sedia a rotelle. Dopo tale esperienza – hanno spiegato Giusy Cianciuolo e i volontari di Adra Italia – i ragazzi vivono un momento di condivisione e riflessione sul pregiudizio, sulla diversità, sulla disabilità e sul bullismo».