FISCO. PIÙ PIGNORAMENTI PER TASSE NON PAGATE, “MA NON SONO EVASORI”

“Tante segnalazioni” per atti di pignoramento per imposte non pagate negli anni precedenti, ma il più delle volte si tratta di “persone che non sono riuscite a pagare le tasse, perché la pandemia ha morso tanti settori e alcuni non ce l’hanno fatta” e adesso “si vogliono mettere in
regola”. C’è anche il caso di un cittadino a cui “nello stesso giorno è arrivato il diniego della rateizzazione da una parte e il pignoramento della pensione dall’altra”.

È quanto segnala Udicon Emilia-Romagna, che dal suo osservatorio di associazione dei consumatori sottolinea il fenomeno e stigmatizza il comportamento dell’Agenzia delle entrate. “Non è corretto in questo momento aggredire i patrimoni dei cittadini che non sono evasori fiscali, sono persone che non sono riuscite a pagare le tasse, perché la pandemia ha morso tanti settori- attacca il presidente Vincenzo Paldino, parlando all’agenzia ‘Dire’- a questi cittadini dovrebbe essere consentito di mettersi in regola”.
Dopo la sospensione dei procedimenti di pignoramenti di pensioni e stipendi “da marzo 2020 a settembre 2021, con l’auspicio di poter aver collaborazione da parte degli enti preposti”, anche in conseguenza della crisi pandemica, in questo momento “non è corretto aggredire i patrimoni dei cittadini che non sono evasori fiscali”, e anzi “a queste persone dovrebbe essere data la possibilità di rientrare”, sostiene ancora Paldino. A questo proposito, segnala ancora il numero uno dell’associazione, “abbiamo avuto un caso addirittura in cui è stato fatto un pignoramento nell’arco temporale dei cinque giorni che il cittadino ha per chiedere la rateizzazione”, per cui “nello stesso giorno è arrivato diniego della rateizzazione da una parte e pignoramento della pensione dall’altra. Ecco, riteniamo che casi come questi vadano assolutamente stigmatizzati”, conclude Paldino.