Estate, è l’anno più bollente dal 1800

L’ondata di caldo anomalo di settembre arriva in un 2018 che si è classificato fino ad ora in Italia come l’anno più bollente dal 1800, in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,49 gradi rispetto alla media storica.

 

E quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione dell’ultimo week end dell’estate sulla base degli ultimi dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dell’anno.  Questa bolla di calore lungo tutta la Penisola alla vigilia dell’autunno non solo prolunga le vacanze per 11,6 milioni di italiani a settembre, ma – sottolinea www.coldiretti.it  – è provvidenziale, dopo la pioggia, per il vino Made in Italy con la vendemmia in pieno svolgimento in Italia.

Con le ultime partenze di settembre spinte dalle previsioni di sereno salgono anche  38,5 milioni gli italiani in vacanza nell’estate 2018, un numero sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia un positivo allungamento della stagione turistica dopo la difficile partenza di un giugno molto piovoso con il 124% di precipitazioni superiori alla media e un agosto segnato a macchia di leopardo da brusche ondate di maltempo in cui è caduta il 91% di pioggia in piu’, soprattutto nel sud.

Settembre – continua la Coldiretti – è particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. In questo ultimo scampolo dell’estate si registra un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della raccolta dell’uva o passeggiare nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette negli agriturismi (www.campagnamica.it) che quest’anno è iniziata positivamente.

La metà di settembre – precisa la Coldiretti – rappresenta il clou per il taglio dei grappoli con il sole dopo la pioggia che consente ai vigneti di beneficiare dell’apporto idrico, di asciugarsi, di aumentare il quantitativo di succo presente negli acini e di incrementare i contenuti zuccherini.

Una buona premessa per il vino in cantina che quest’anno si preannuncia in Italia con una produzione di buona qualità stimata in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che per la grave siccità è stata tra le più scarse dal dopoguerra.

Nel 2018 è’ evidente in Italia – sottolinea la Coldiretti – la tendenza alla tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza generale al surriscaldamento con la classifica degli anni interi più caldi da oltre due secoli che si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – anche il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001 e poi il 1994.

Gli effetti purtroppo sono evidenti nelle campagne colpite quest’estate a macchia di leopardo – conclude la Coldiretti – da intense precipitazioni con nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate con oltre mezzo miliardo di danni provocati dal maltempo all’agricoltura con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche frane e smottamenti.