Energia: i prezzi saranno alti a lungo. Organizziamoci per farci meno male e per il peggio

“I prezzi dell’energia resteranno alti e volatili per questa stagione invernale, resteranno alti e volatili più a lungo di quanto anticipato, e poi si stabilizzeranno ad un livello più alto della media storica”. Lo ha detto Kadri Simson, commissaria all’energia Ue, nel corso di un’audizione alla commissione industria del Parlamento europeo.

Una lapidaria affermazione che chiarisce e conferma quanto da mesi si evince da tutte le fonti politiche ed economiche rispetto alla crisi energetica in corso. Crisi energetica figlia della crisi politica che brucia in questo momento in Europa per le pretese della Russia sull’Ucraina: minacciata di invasione se dovesse in qualche modo dare un cenno di disponibilità nei confronti della Nato. Situazione per la quale la Germania è stata chiara in accordo con gli Usa: le forniture del gas Nord Stream 2, che passa dalla Germania stessa, sono bloccate fino a che la situazione non si chiarisce. Nel contempo la Russia gioca minacciando di non dare più il gas se la Nato non prende posizione ufficiale contro l’eventuale ingresso dell’Ucraina… gioca, perché la sua alternativa è vendere lo stesso gas ad altri Paesi verso est ma a prezzi decisamente più bassi di quanto lo vende all’Europa. E’ la politica!

Chiarito (si fa per dire) il contesto geopolitico in cui si dimena la nostra energia, la dichiarazione di Simson è realistica. Quel che lascia la bocca amara, è che questa realtà era evidente fin dall’inizio della crisi ad autunno scorso quando, Commissione Ue in testa, ci tranquillizzavano sulla temporaneità del tutto. Siamo, quindi, stati un po’ presi in giro. Non è la prima volta e crediamo non sarà neanche l’ultima.

Al momento teniamoci “calde” le energie che ancora abbiamo a disposizione (Tap in testa) e organizziamoci per il peggio: chi ci governa per trovare soluzioni di rifornimento e di incentivi, noi consumatori per far fronte al “lungo inverno”.

 

François-Marie Arouet, Aduc