CODACONS: BENE ANTITRUST, SOCIAL SEMPRE PIU’ PERICOLOSI PER GIOVANI, MA INDAGINE NON RISOLVE PROBLEMA

Man sending text message and sms with smartphone. Guy texting and using mobile phone late at night in dark. Communication or sexting concept. Finger typing with cellphone keyboard. Light from screen.

ASSOCIAZIONE DENUNCIA SOCIETA’ IN PROCURA PER VIOLENZA PRIVATA E CORRUZIONE DI MINORI.

OLTRE AL DANNO LA BEFFA: TIKTOK CON UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI PROMUOVE PROGETTO CONTRO RISCHI DEI SOCIAL…

Dopo l’indagine avviata dall’Antitrust su TikTok per il caso della sfida “cicatrice francese”, il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro la società per le possibili fattispecie di violenza privata e corruzioni di minori. “Da tempo abbiamo avviato un monitoraggio dei social network segnalando ai gestori delle piattaforme e alle autorità competenti post e contenuti violenti o a rischio, ma nessuno interviene per oscurare tempestivamente le pagine pericolose e sanzionare i responsabili – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Oltre alle sfide su TikTok che possono avere ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei giovani, c’è il fenomeno altrettanto pericoloso dei genitori, quasi sempre influencer famosi, che pubblicano sui social foto dei propri figli spesso in posizioni o situazioni ambigue, tali da rappresentare una violenza verso i minori e una violazione di tutte le norme a tutela della privacy dei bambini”.
Il Codacons rivela poi un clamoroso paradosso: TikTok da un lato non vigila sui contenuti pubblicati sulla sua piattaforma ma dall’altro, in collaborazione con una associazione dei consumatori italiana (Unc), pubblicizza un progetto per aiutare i giovani a “passare del tempo di qualità online e conoscere i rischi a cui alcuni ambienti virtuali espongono”…!
“L’indagine dell’Antitrust su TikTok è quindi utile ma rappresenta una goccia nel mare considerati i contenuti che circolano oggi sui social network e possono fortemente condizionare i più giovani, e che rendono sempre più pericolosi tali nuovi strumenti di comunicazione e condivisione” – conclude Rienzi. Per tali motivi il Codacons ha deciso di investire della questione anche la Procura della Repubblica di Roma per le possibili fattispecie penali della vicenda, e se sarà aperta una inchiesta tutti i genitori i cui figli utilizzano TikTok potranno costituirsi come parte lesa.